I modelli mai nati

di Riccardo Fontana

La storia dei modelli obsoleti è piena di succosi e interessanti “what if?” che animano da decenni le discussioni tra gli appassionati: modelli annunciati – spesso attraverso splendidi disegni su altrettanto splendidi cataloghi – e mai nati, decine (se non centinaia) di piccole auto bellissime, talvolta interessantissime, lei cui dinamiche di vita o di morte sono per lo più note solo ai più addentro tra gli addetti ai lavori, che giocoforza stanno irrimediabilmente riducendosi di numero.

Ci sono casi eclatanti, come ad esempio la Ferrari 400 Superamerica annunciata nella leggendaria Serie 100 (il disegno appare nel catalogo del 1967 col numero di catalogo 155, ndr), ma in quanti si ricordano che poco prima – sempre nella Serie 100 – era stata “cassata” anche una Ferrari 250 GTO ’62? Ed a questo punto, la domanda sorge ancora più ovvia: vi sono punti di contatto tra la 250 GTO ’62 mai nata nella Serie 100 e quella proposta a partire dal 1985 nella serie Age d’Or?

È possibile, ma chi può dirlo visto che non esistono immagini dell’eventuale prototipo degli anni ’60? 

E che dire del filotto di 312 PB annunciate sempre da Solido a catalogo tra il 1973 ed il 1974? Dalla primigenia versione 1971 (relativa alla vettura della 1000 km di Brands Hatch di Ickx e Regazzoni, uno degli ultimi modelli della Serie 100) sarebbe dovuta derivare prima la versione 1972 che sbaragliò il campionato del mondo, e poi quella finale del 1973, tutte annunciate attraverso i bei disegni di Blanche sui cataloghi Solido (dove peraltro erano in ottima compagnia, ma ci arriveremo tra poco), e mai arrivate sugli scaffali dei negozi.

Quali potevano essere i motivi di tale scelta? Fondi che iniziavano a scarseggiare dopo i fasti degli anni sessanta? Scarso bisogno di aggiornare un modello (la 312 PB ’71) che vendeva comunque molto bene? La comparsa dell’analogo modello (relativo al 1972) di Norev? 

Sono dinamiche che possono sapere solo gli ex-dipendenti Solido, e forse nemmeno tutti, come anche le cause che non fecero mai nascere il filotto di Alfa Romeo 33 “intermedie” tra la 33/3 lunga delle prove di Le Mans 1970 e la 33 TT12 del 1975: si videro i disegni prima di una 33 TT3 del 1972 (esattamente a fianco della PB ’72) e poi della primissima TT12 del 1973 (altrettanto esattamente a fianco della PB ’73), ed il non effettivo arrivo di modelli di tale scottante attualità certamente frustrò gli appassionati, mai come allora famelici di ogni novità in tema collezionistico.

Parimenti si vide il disegno di una bella Lola Gitanes relativa a Le Mans 1974 (poi ripresa da Graphyland) e addirittura di una Ferrari 312 B3 di F1 (pensate a cosa sarebbe stata una F1 Solido degli anni ’70 impostata nella Serie 10).

Solido non ebbe comunque l’esclusiva della mancata nascita di modelli di estremo interesse: tra i più fulgidi esempi in questo senso troviamo la Lancia Aprilia che Mercury avrebbe dovuto inserire accanto alla Balilla Coppa d’Oro nella Serie Veteran (poi sostituita da quella specie di hot rod ricavata dalla Balilla che, certamente, essendo un’accozzaglia di pezzi presi da modelli pre-esistenti ha avuto il merito di costare pochissimo) o il kit in scala 1:12 della March 701 di Protar (che in tema moto annunciò cose “caldissime”, come le Guzzi monocilindriche da gran premio ma soprattutto la Gilera 500 a compressore d’anteguerra senza mai mantenere – ahimè – nulla).

Tantissimi altri esempi sicuramente li stiamo tralasciando, e certamente l’argomento è frivolo nel clima di abbrutimento e di disumanizzazione normativa che viviamo quotidianamente, ma non è forse anche questo il bello del nostro hobby? Non lo troviamo magnifico perché ci permette di sollevare la testa dalle brutture per concentrarci su cose inutili ma anche pacifiche ed appassionanti?

3 pensieri riguardo “I modelli mai nati

  1. Oltre all’ Aprilia, che ho sempre avuto il sospetto che fosse stata suggerita da Massucci, di Mercury ricordo la Duesenberg di Virgil Exner, i furgoni Fiat 238, che poi uscirono in scala 1/66, e la P4 Can Am.
    A memoria altri fantasmi infestarono i cataloghi di Mebetoys, la Dino 206 SP, di Politoys, l’Opel Kadett berlina e di Corgi Toys, tra cui il furgone Lipton Ford T che poi uscirà negli anni ’80.
    Dinky Toys annunciò, mi pare nella serie 38 dedicata agli spider, la Triumph Dolomite, che uscirà solo nel 1990 sotto la gestione Matchbox, in serie limitata e con confezione più curata, proprio per mantenere la promessa di cinquant’ anni prima, assicurò allora il fabbricante.

    "Mi piace"

Scrivi una risposta a Marco Nolasco Cancella risposta