In questi giorni la Lancia ha comunicato di aver segnato un altro anno “da record”: crescita dei volumi del 9%, con la seconda miglior quota del segmento B pari al 14,9%. La Ypsilon (nella foto di apertura col CEO Lancia, Luca Napolitano) è la terza vettura più venduta in Italia nel 2023 ed è il secondo modello più venduto del Gruppo Stellantis. Con 44.743 immatricolazioni, la Ypsilon ha continuato a “tirare”, confermandosi una delle auto preferite dal pubblico generalista.
Ecco. Fin qui tutto bene, non foss’altro che comunicati di questo tipo confermano la tendenza suicida dei gruppi automobilistici europei (e non). Tu ti vanti – anche giustamente, per carità – di aver concluso un biennio eccellente (perché già il 2022 era stato molto positivo) con una vettura carica di anni, ma semplice e che costa poco. Sul listino italiano, la Ypsilon viene messa a partire da € 10,900 con ecobonus statale e finanziamento, correggetemi se sbaglio. Certo, sono sempre oltre 21 milioni di lire, ma considerando tutto il restante panorama automobilistico, ormai a quella cifra si trovano solo i monopattini elettrici, seppure full optional.
Quindi, dicevamo: tu ti fai forte di una macchina simile, i cui risultati commerciali indicano una sola cosa, che la gente ormai cerca quasi esclusivamente auto di questo tipo, perché non può comprarsene di più costose o perché non gli interessa. E tu la togli di mezzo per sostituirla con una versione elettrica che sfiorerà i quarantamila euro. Seguirà – dice – anche la mild hybrid che comunque andrà sui trentamila. La Ypsilon attuale, certo ormai giunta alla frutta, è l’ennesimo modello di successo che viene fatto fuori a beneficio di un prodotto che non potrà necessariamente, per caratteristiche e prezzo, interessare lo stesso target di mercato. Non si può quindi parlare di vera sostituzione.
A questo punto l’idea che i costruttori siano inconsapevoli della follia delle loro scelte deve essere scartata quasi d’ufficio. Resta l’altra ipotesi, quella della consapevolezza. Ma allora verrebbe da chiedersi: in vista di quali sviluppi e di quali risultati commerciali? I soliti saccenti risponderebbero dicendo che è ormai così che vanno le cose comprovando, con l’ennesimo cortocircuito logico, la dilagante crisi della ragione. O ci siamo persi qualche passaggio?

Purtroppo la follia quasi tutta europea (in altri continenti si continuano a fare tranquillamente vetture a benzina e con cubature elevate negli Stati Uniti). Se no. Ci sarà un ravvedimento ad iniziare col rinnovo del parlamento europeo, l’Europa diventerà un continente povero come il Sud America, l’Africa e il sud est asiatico per colpa delle idee balzane che hanno a Bruxelles dell’inquinamento legato all’auto trasporto.
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Temo siano in massima parte autonoleggi e flotte pubbliche…
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