Ancora sulla Porsche 917LH di JC77

Le istruzioni del variokit della Porsche 917LH di JC77 su base Safir, molto dettagliate anche per quanto riguarda le varie differenze fra una vettura e l’altra

Potenza di Internet, a neanche due giorni di distanza dalla pubblicazione delle foto della “misteriosa” Porsche 917LH su base Safir marchiata JC77 (https://pitlaneitalia.com/2024/07/26/modelli-del-passato-una-porsche-917lh-1971-di-safir-giusta/), un lettore di PLIT, Jean-Marie Callegher, ci ha inviato le immagini del modello in kit e delle istruzioni. Intanto, bisognerebbe parlare più di variokit che di transkit: i variokit erano delle confezioni che permettevano di modificare più radicalmente le basi di partenza, con carrozzerie in resina specifiche, come ad esempio quelle prodotte da MRF per i Solido.

Nei variokit raramente (per non dire mai) si trovavano delle decals, trattandosi di modelli generici da modificare e decorare secondo le proprie esigenze con l’aiuto di foglietti supplementari da reperire in separata sede. Il variokit JC77 della Porsche 917LH per la base Safir era venduto anche factory built, come testimoniano le foto dell’articolo pubblicato il 26 luglio.

La confezione non può non ricordare quella tipica di un marchio arcinoto dell’artigianato francese: M.R.F.

Resta da far luce sul chi e sul dove, questioni per le quali rimando alle poche congetture avanzate nell’altro articolo. Per quanto riguarda la cronologia, le istruzioni del variokit scansionate da Jean-Marie ci danno un terminus post quem, giacché nella lista della documentazione è citato il volume Das große Buch der Porsche-Typen di Lothar Boschen e Jürgen Barth, la cui prima edizione uscì nel 1977.

4 pensieri riguardo “Ancora sulla Porsche 917LH di JC77

  1. Buongiorno a tutti

    I transkit mi hanno sempre affascinato, sin da quando, ero appena un bambino, li vedevo esposti in un negozio di giocattoli e modellismo, Mars, che si trovava poco distante da casa mia.

    Rappresentano il primo passo verso il modellismo vero e proprio, con esborsi tutto sommato contenuti ed un approccio “facile”, distante dalle complicazioni e imprecisioni dei kit veri e propri.

    Però mai avrei pensato di realizzarne uno per i fatti miei…

    Ma poi ho creato la scocca allargata per l’Alfa GTA della collezione da edicola di Fabbri editore.

    Forse, tra una ventina d’anni, qualcuno troverà uno di questi miei transkit in qualche borsa o mercatino e si porrà le stesse domande che voi vi state facendo a proposito di JC77.

    Nel frattempo ho scoperto che il mio transkit ha, come dire… Figliato, ma questa è un’altra storia e sono già ampiamente fuori tema.

    Scusatemi per le divagazioni

    Alfonso Marchetta

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    1. MARS in Via Duca della Verdura a Palermo! Che poi MARS era un acronimo. Com’era? Modelli Artigianali Rari e Speciali? Una roba così. I transkit creavano il piacere della versione che in pochi riuscivano ad avere. Quando vedevi una 131 Abarth o una Stratos strana in una foto ti chiedevi se Tron o Mini Racing o chissà chi altri si sarebbero decisi a farla. Oggi è tutto molto più standardizzato, con Spark che fa tutto – e chiusa lì. Di alcuni transkit ho ricordi praticamente infantili: la Porsche 911 Broms Car di Tron, una BMW CSL Millimetré FDS, entrambe per le basi Solido, e la magia del transkit l’ho subita per tutto il liceo, soprattutto con i Graphyland o con gli Automany, ma quello era già un periodo diverso. Ricordo, poco più che bambino, quanto cercavo i tk di GC Hobby per la Escort di Solido, soprattutto le versioni da pista. Anche se stavolta indirettamente, per quasi tutti questi bei ricordi bisogna ringraziare ancora una volta Solido.

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