Dicono che quando stai per schiantare arrivi a ripercorrere in pochi secondi la tua vita. Nell’attesa di verificarlo di persona, posso dire che aprendo gli scatoloni per riordinare la documentazione, l’effetto ottenuto potrebbe essere più o meno lo stesso.
Oggi pomeriggio, in una caldissima mattina di agosto, sono saltate fuori le foto che avevo fatto a Fabrizio Pitondo nel suo laboratorio di Verona nel maggio del 2004 per un articolo che sarebbe uscito su Auto Modélisme.
Troppo simpatiche queste immagini per non pubblicarne su PLIT almeno un paio. Già su Four Small Wheels avevo pubblicato un’intervista con Fabrizio cinque o sei anni prima. Il pezzo per Auto Modélisme fu però molto più ricco, con diverse immagini fornite da Fabrizio stesso e con modelli della mia collezione.


“Ne faccio un articolino per la serie Storie di Modelli“, ho pensato, tanto più che già da diverso tempo avevo in mente di scrivere qualcosa sui modelli di Fabrizio, in particolare sulla Porsche 908/2, sempre sul filo della memoria personale ma del resto su PLIT non esiste forse rubrica più personale di questa.
Se c’è un modello che ha segnato i miei ultimi anni di liceo, questo è proprio la 908/2 di Pit. Ricordo perfettamente i primi TSSK in cui si dava notizia dell’uscita delle prime versioni. All’epoca collezionavo quasi solo Porsche e già per il mio compleanno del 1989 ne arrivarono due montate dai modellisti di Milano43, l’Escuderia Montjuich e la gialla di Laine/Van Lennep della Targa Florio 1970. Già da Rocchi a Firenze avevo comprato il kit della Can-Am di Tony Dean, che non avrei mai montato (chissà che fine ha fatto).


Avevo accennato a Milano43: dopo che Paolo Tron si era trasferito da Loano a Milano, ai collezionisti veniva data la possibilità di ordinare il montaggio di tutti i kit in stock nel negozio di Via Boeri, a prezzi molto competitivi e con tempi di consegna assolutamente ragionevoli (un mese o due, non di più, anche d’estate). La qualità era sempre molto buona, spesso ottima, e i montatori erano personaggi piuttosto noti nell’ambiente, come Baldoni. Tu chiamavi Paolo al mitico 02 84 644 78 e ordinavi il modello che dopo qualche settimana ti arrivava in contrassegno bello montato, con o senza basetta in plexiglass. Fantastico (almeno per noi vecchi).


La festa dei colori e delle livree quasi tutte inedite che Pitondo aveva tirato fuori per le sue 908/2 aveva entusiasmato molti collezionisti. Ce n’era per tutti i gusti: Targa Florio, altre gare europee, Can-Am… Ogni TSSK, in primavera e in autunno, era una sorpresa. Dopo le prime due del giugno 1989, ne arrivarono altre: almeno un paio della Targa Florio 1969, una montata ancora da Milano43, una da Giovanni Faraoni, un bravo modellista che all’inizio degli anni ’90 era attivo sulla zona di Firenze e che avrebbe lavorato anche per il negozio Rosso Corsa dell’architetto Stralanchi, in Via Gordigiani.
Altra versione abbastanza “esotica”, la vettura di Laine e Van Lennep della 200 miglia di Buenos Aires 1970. Questa fu ordinata montata da Uno43, il negozio di Rosario Zinzi in Via Pandosia a Roma. Era l’estate del 1990 e dopo un’attesa interminabile, il modello arrivò… praticamente in kit, nel senso che non c’era quasi più un pezzo attaccato all’altro. Con santa pazienza mi misi a rimettere insieme i cocci (con l’Attak!) e tutto sommato il risultato fu anche discreto.
Un paio di questi Pit montati finì in un articolo pubblicato su Toscana Qui, la rivista della Bonechi, che trattava dei modelli artigianali nella zona di Firenze. Ci voleva un’immagine generica di apertura che rendesse bene l’idea dell’argomento, così presi una dozzina di miei modelli e col fotografo Orlando Orlandini andammo sul piazzale delle Cascine a fotografarli sull’asfalto, schierati come alla partenza di una gara. Tra questi c’era almeno una delle 908/2 di Pit.
Non sono ancora entrato nel merito dell’esattezza del modello. A me è sempre parso più che valido. Semmai non era semplicissimo da montare ma non so se abbiate provato a montare qualsiasi altro Pit. Erano fatti così, ma all’epoca ci si armava di pazienza e si procedeva. Oggi si fanno anche troppe storie. Le istruzioni, ricordo, erano molto gradevoli e alcuni dettagli davvero degni di nota per dei kit tutto sommato “fatti in casa”. Dietro a questi modelli vedi la passione e la dedizione di una persona educata e gentile che è stato bello conoscere.
Foto di apertura: tre Porsche 908/2 di Pit Models: da sinistra, Targa Florio 1969, Mugello 1969 e Tergal Escuderia Montjuich.

Bel pezzo in ricordo di un personaggio che ha dato molto all’1/43.
Pitondo non l’ho mai conosciuto ma mi affascinava soprattutto la sua continua ricerca di modelli poco noti ai più.
Ahimè, s’invecchia…
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