Ferrari 512BB Pozzi Le Mans 1978

Riccardo Dietrich ci manda spesso belle foto di interessanti trasformazioni più o meno d’epoca, preferibilmente su base Solido. Stavolta tocca alla celebre Ferrari Berlinetta Boxer di Solido. Il modello della serie 10 (art.44) uscì nel novembre del 1976 e, a differenza di altre supercar come la Daytona, la Maserati Indy o la Carabo non convinse del tutto i collezionisti, che la ritenevano ora troppo plasticosa, ora troppo “povera”, ora poco proporzionata: la stampa specializzata dell’epoca era tutt’altro che tenera con i produttori di diecast, a volte a ragione, altre volte completamente a sproposito. Ciò che posso dire a distanza di quasi mezzo secolo dall’uscita è che, come spesso accade, trasmette molto più una certa ferraritudine anni ’70 questa Solido qui che dieci resincast cinesi messi insieme. Ma ‘ste cose – mi rendo conto – non tutti sono in grado di capirle, e tutto sommato non è neanche detto sia un male.

Commercializzata nei soli colori rosso o giallo (si pensò anche al nero ma furono approntati solo dei pre-serie, chissà poi perché), la BB venne rovinata – questo sì – da successivi interventi di semplificazione nel corso della sua lunghissima vita. La referenza originaria, comunque, uscì di produzione nel 1981.

Nel 1980 Solido commercializzò un kit doppio (ovvero con due modelli, come nel caso della BMW 3.0 CSL e della Toyota Celica) basato sulla numero 44, e sullo stampo vennero apportate alcune modifiche per permettere la realizzazione di due delle 512BB che avevano preso parte alla 24 Ore di Le Mans 1978, la 88 di Charles Pozzi/JMS e la 87 del NART.

Ben prima dell’uscita del kit Solido, a Riccardo Dietrich venne in mente di elaborare una BB standard per ottenere la vettura numero 88, pilotata da Jean-Claude Andruet e da Spartaco Dini. Riccardo sostituì le ruote del Solido con cerchi FDS in metallo bianco, montati su… stuzzicadenti. La decorazione principale fu mutuata dalla Daytona del Tour Auto, di Solido. Il numero di gara venne invece realizzato con caratteri trasferibili, applicati direttamente sulla portiera.

Il fissaggio dell’alettone fu particolarmente ingegnoso: venne infatti agganciato alla griglia posteriore, perché diversamente tendeva a staccarsi. E questo alettone non era altro che quello della Matra F.1, sempre di Solido, mentre la cromatura fu ricavata con un adesivo acquistato da Zeppelin a Milano. Il fondino era stato segato a mano, mentre lo splitter anteriore era in cartoncino bristol.

Nelle foto, il modello oggi, accanto alla versione standard rossa di Solido. Un terzo modello con un improbabile numero 90, che appare nella foto di apertura della gallery sotto, è un “rottame” comprato a Novegro, destinato ad andare… in officina.

4 pensieri riguardo “Ferrari 512BB Pozzi Le Mans 1978

    1. Il kit doppio io l’ho preso su eBay poco tempo fa, da ragazzo mi sfuggì. Prima o poi ci metterò mano; sto diventando – io che non lo sono mai stato – un accumulatore seriale di kits Solido!

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  1. stuzzicadenti !!! Pensavo ad uno scherzo . Ahhh pochi possono capire queste meraviglie! Ma c’è una speranza . Stasera mia nipote , figlio di mia sorella 17enne , mi ha chiesto di mandare foto più possibili delle “macchinine” perché un suo amico è appassionatissimo !!!!😱😱😱😱😱😱😱pensavo non ci fosse più speranza , invece. Per chi mi legge , sono ginobabau

    Dario

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