Brumm ha annunciato alcune novità in distribuzione in questi giorni. Col numero di catalogo S24/26 è disponibile uno speciale cofanetto-diorama in serie limitata (200 pezzi numerati) con la Ferrari 250 TR60 vincitrice della 24 Ore di Le Mans 1960 con Olivier Gendebien e Paul Frère. Sullo sfondo della confezione è riprodotto il celebre ponte Dunlop. Il modello è stato aggiornato nel 2024: disponibile anche la versione standard (R093-update) e la vettura dello stesso anno, iscritta dal NART per Ricardo Rodriguez e André Pilette (R093B-update).




Tra le novità, la riedizione con aggiornamento di un modello che Brumm produce dal lontano 1983, l’Alfa Romeo 1900 berlina, nel classico rosso (art. R89-02 update, edizione in 100 pezzi).


Peccati che non siano tra i modelli più riusciti di Brumm, soprattutto la Ferrari. Però credo che ci siano molti che li collezionano a prescindere dalla fedeltà delle linee, quindi questa operazione probabilmente ha un senso da un punto di vista commerciale.
"Mi piace""Mi piace"
Premetto che apprezzo l’idea di contestualizzare i modelli in una sorta di mini-diorama; premetto anche che apprezzo i costruttori che migliorano i loro modelli in produzione correggendo alcune imprecisioni…
Però non si può presentare nel 2024 un modello “aggiornato” che presenta (a prescindere dall’esattezza generale delle linee) due gravi inesattezze: i coni di aspirazione del motore e relativa carenatura trasparente messe al centro del cofano e non disassata verso sinistra, come era nella realtà, e con il parabrezza basso (in uso nel 1959) e non quello alto, obbligatorio dal 1960!
Sono evidentemente modelli rivolti a collezionisti e realizzati da appassionati (altrimenti non li modificherebbero) per cui tali errori non sono accettabili.
"Mi piace""Mi piace"
Sì e no, nel senso che va capita la filosofia di Brumm che è molto particolare e ben diversa da quella di altri costruttori. Gli aggiornamenti riguardano necessariamente i soli dettagli che è possibile modificare in un modello nato agli inizi degli anni ’80 e per di più in zamac, quindi impossibile da alterare nelle sue linee e nelle sue caratteristiche essenziali. Direi che questi modelli vadano accettati per quello che sono, nella loro simpatica capacità rievocativa.
"Mi piace""Mi piace"
Capisco, ed infatti non sono entrato nel merito delle linee… ma in fondo, cambiare un parabrezza, rifare un accessorio in plastica (come la presa d’aria sul cofano e i relativi coni di aspirazione) o, addirittura, volendo esagerare, sostituire le ruote con altre con cerchi più decenti (per altro già in uso su altri modelli di Brumm) avrebbe avuto di più il senso del reale miglioramento.
Il ragionamento della “riedizione rievocativa” va bene se viene pubblicizzata come tale.
Se viene scritto “update”… allora significa “aggiornato”… e quindi qualche vera modifica va fatta!
"Mi piace""Mi piace"
Renato, questi modelli sono usciti nei primi anni ’80, quando la Dinky aveva chiuso… il giorno prima! Iniziare a intervenire con fotoincisioni e roba varia rischia di peggiorare la situazione, creando un effetto di straniamento e di incongruenza su un modello che non “reggerebbe” certe aggiunte.
"Mi piace""Mi piace"
Attenzione, voglio spiegarmi meglio: apprezzo chi rivede i propri modelli e li corregge; non sono molti… anzi sono pochissimi, quelli che lo fanno!
La Brumm è stata una delle poche a farlo e per questo merita rispetto ma, a mio parere, un tale impegno è giustificato solo se c’è una reale evoluzione, anche senza stravolgere il modello originario, che resta una produzione datata (e per tale motivo eventualmente anche più interessante per un certo tipo di collezionismo).
"Mi piace""Mi piace"
A volte questa evoluzione è tecnicamente impossibile. Su alcuni modelli puoi cavartela con qualche tampografia o con nuove decals. Sulla Testa Rossa, la prima cosa da fare (e ripeto: non so neanche cosa darebbe come risultato) sarebbe da sostituire le ruote in plastica con cerchi torniti e raggi fotoincisi. Per cosa? Per aumentare di 5 o 10 euro il costo del modello e magari compromettere tutta una parte di clientela a cui le cose vanno già bene così come sono? Discorso difficile.
"Mi piace""Mi piace"
Convengo con te, ripeto.
Ma non bisogna per forza passare da “quelle ruote” a ruote fotoincise, basterebbe montare ruote in plastica stampata (simili a quelle che Brumm usa sulla F1 del 1960) per avere un minimo di miglioramento.
OK non consideriamo l’errore della posizione del motore (cosa a mio parere importantissima ma sbagliata anche da JD e da qualche ultimo modello da edicola)
In fondo però sostituire il parabrezza con uno giusto non sarebbe stato così difficile.
Così facendo, anche chi colleziona i Brumm “a prescindere” sarebbe stato felice di avere in collezione una testimonianza positiva dell’evoluzione del modellismo!
…e anche chi non li colleziona “per amore” ne avrebbe potuto comprare uno per la sua caratteristica contestualizzazione storica, senza vergognarsi di esporlo in vetrina.
PS.
In fondo i Brumm non sono regalati, se confrontati a molti bei modelli da edicola…
PS 2
Grazie per il piacevole scambio di opinioni!
Mi ricorda i bei tempi delle riunioni degli iscritti al Club delle Quattroruotine di …ehm… qualche annetto fa!
"Mi piace""Mi piace"
Sì, tutte cose ampiamente condivisibili. Non avevo considerato la possibilità di sostituire le ruote in plastica con particolari simili ma un po’ meno grossolani di quelli montati sul modello.
E’ vero che i Brumm non sono regalati ma il loro prezzo è basso per essere prodotti fatti interamente in Italia con materiali di indubbia qualità. La zamac utilizzata da Brumm non è neanche lontanamente comparabile a quella usata da marchi con produzione cinese, che spesso e volentieri ha il non amabile vizio di sgretolarsi nel giro di pochi anni.
"Mi piace""Mi piace"
Per quanto riguarda lo scambio di opinioni, il piacere è reciproco. Il sito ha bisogno anche di interventi dei lettori.
"Mi piace""Mi piace"