Modelli del passato: Ferrari 365 GT4/BB IMSA chassis #17577

Molte Ferrari BB da competizione hanno una storia particolarmente bizzarra e a tratti misteriosa, come la Turbo di Chateau, di cui presto vi racconteremo le vicende. Ma la BB telaio 17577 le batte probabilmente tutte. Questa vettura, costruita nel 1973, era in origine una 365 GT4/BB, importata negli Stati Uniti dal Belgio nel 19801.

E’ lo specialista di Ferrari Nathan Beehl a raccontarne la storia in un libro che ormai è diventato un classico, Ferrari Berlinetta Boxer – The road and racing legends (Fiorano Publishing, 2007). Una volta arrivata oltreoceano, la BB numero 17577 fu pignorata insieme ad altri beni dell’acquirente dalla United California Bank. La vettura venne preparata per l’asta giudiziaria ma si scoprì che non aveva i requisiti per circolare negli USA, né quelli previsti dal dipartimento dei trasporti, né quelli imposti dalle norme anti-inquinamento. Dal primo giorno dell’importazione, il proprietario avrebbe avuto 90 giorni per omologare il veicolo, termine che scadeva il 27 settembre 1980. Il nuovo proprietario, la UC Bank, scoprì quindi, alla fine delle procedure di pignoramento, di avere circa una settimana per omologare l’auto; in mancanza dei necessari documenti, la legge prevedeva la distruzione del veicolo. L’unica soluzione che si presentò come possibile – anche se piuttosto costosa – fu quella di trasformare la BB in un’auto da corsa, eludendo quindi le norme di omologazione stradale. L’auto venne inviato allo specialista John Mason e si chiese anche la consulenza di Bruno Borri della Modena Sport Cars. Il giorno prima della scadenza della procedura di omologazione, fu lo stesso Borri a redigere un rapporto che descriveva tutte le modifiche fatte per la trasformazione dell’auto secondo il regolamento IMSA-GTX. Borri elencò in una dichiarazione tutte le sue referenze di preparatore accreditato, esprimendo anche l’intento di partecipare alla 24 Ore di Daytona, in calendario a inizio 1981. Questo finì per convincere le autorità americane sulla serietà del lavoro, ma la UC Bank era tutt’altro che entusiasta di possedere una vettura da competizione, preferendo evidentemente un po’ di quattrini subito alla possibilità di gettarne diversi altri nelle corse. L’auto fu quindi venduta a Paul Lewis e a Ray Sylvain di Los Angeles. La preparazione condotta da Borri era già stata piuttosto radicale: oltre alla trasformazione del telaio, delle sospensioni e dell’impianto frenante con materiale Girling, il motore era stato completamente rifatto con un rapporto di compressione più alto, pistoni e bielle da competizione, carter secco e scarico specifico. Non contenti, Lewis e Sylvain si misero a modificare anche la carrozzeria, ispirandosi – soprattutto per l’anteriore ma anche per la coda – alla… Porsche 935 K3, che in quel momento era un po’ lo stato dell’arte nelle gare endurance europee e americane. Ne venne fuori un qualcosa di quantomeno originale. La GT4/BB non partecipò mai ad alcuna gara IMSA, anche se apparve nelle prove della 6 Ore di Riverside, nell’aprile 19812. Paul Lewis dichiarò di aver utilizzato l’auto in qualche evento SCCA ma Nathan Beehl non ha trovato alcun riscontro di queste partecipazioni. La BB fu poi venduta a Mike Sheehan (European Auto Restoration di Costa Mesa), che la riconvertì in qualche modo in configurazione stradale.

Questa BB piuttosto originale attirò l’attenzione di Hoogstad e Bourgeois, i creatori del marchio BOF di Annecy, fondato nel 1980 e specializzato nella produzione di modelli in resina 1:43. La distribuzione dei BOF era assicurata dal negozio Annecy Miniatures, centro nodale di un sistema modellistico di grande qualità e creatività, attorno al quale ruotavano dei talentuosi artigiani.

Per la storia, dopo che BOF cessò le produzioni, alcuni master passarono nella gamma Hostaro. Verso la metà degli anni ’80, BOF commissionò a Dominique Esparcieux (ESDO) il modello della GT4/BB telaio 17577, che venne commercializzato sia come kit sia come factory built.

Molto fine come realizzazione, il modello di questa stravagante BB non era destinato a lasciare indifferenti e anni dopo venne incluso anche nel libro di Jean-Marie e Danièle Lastu sulle Ferrari da competizione in 1:43. Ricordo che Paolo Tron, in uno dei TSSK, pubblicò la foto del BOF, esprimendo più di un dubbio sulla validità estetica dell’auto.

L’esemplare delle immagini è uno dei rari factory built, che venne venduto a un collezionista francese in occasione di una borsa di scambio a Bruxelles a metà anni ’80. Oggi, con un po’ di fortuna, è ancora possibile trovare in giro qualche kit, ma molto più improbabile è imbattersi in un montato della casa, per di più in condizioni perfette come il modello delle foto.

  1. Il Ferrari Register Supplement One di Robert Marvin non riporta nulla su questa vettura, passando direttamente dalla 17553 alla 17587. Probabilmente si trattava di un’auto acquistata dall’Ecurie Francorchamps per essere preparata in vista delle competizioni e poi mai sviluppata. ↩︎
  2. L’auto fu effettivamente iscritta (da Don C. Devendorf) alla 24 Ore di Daytona 1981, per Michael Keyser e lo stesso Devendorf ma non si presentò alle verifiche; a Riverside, iscritta dal NART, venne pilotata da John Morton e Milt Minter, segnando il 66° tempo nelle prove. ↩︎

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