Porsche 956 Joest-New Man 1983

Alla fine del 1982, undici esemplari della 956 vennero messi a disposizione dei clienti privati dalla Porsche, che per sé aveva sviluppato una versione evoluta, la 956/83. Alcuni clienti sportivi che nel recente passato avevano intrattenuto proficui rapporti tecnici e commerciali con la Casa ebbero il diritto di priorità: Reinhold Joest combinava l’esperienza di Bob Wollek con la determinazione di un giovane pilota emergente, Stephan Johansson; si era accordato con Joest anche l’ex direttore del team GS Sauber, Domingos Piedade. Fra gli altri che ricevettero le prime 956 clienti, il John Fitzpatrick Racing, i fratelli Kremer, l’Obermeier Racing e Richard Lloyd, tutta gente destinata a raccogliere grandi successi con le Porsche di Gruppo C. Joest acquistò due telai, il 104 e il 105.

Il team Joest, forte di sponsor di primo piano come la New Man, ditta di abbigliamento già nel giro dell’automobilismo da diverse stagioni, presentò i propri programmi sportivi nell’inverno del 1982-1983, prefigurando la celebre livrea giallo-bianco-nera e un numero di gara, il 4, che non sarebbe stato conservato per la stagione. Il 4 era il numero utilizzato da Joest nel 1982, quando il team schierava la 936 convertite in Gruppo C.

Questa introduzione, forse troppo lunga e magari non necessaria vista la preparazione della maggior parte dei lettori di PLIT, serve a presentare un modello abbastanza particolare. Lo sponsor New Man commissionò a Danhausen Modelcars una serie limitata e numerata di Porsche 956 con i colori che sarebbero stati adottati nella stagione del Mondiale Endurance 1983. I modelli erano i Metal43, realizzati da Western Models. I fratelli Lang collaboravano da tempo con gli inglesi, che si alternavano ad altri specialisti, fra cui ovviamente André-Marie Ruf. Ora, Western non era certo la firma più adatta per un modello di questo genere. Un marchio come quello lo si vedrebbe molto più vicino a una Jaguar anni ’50 o al massimo a una Ferrari anni ’60. Il risultato, comunque, non era stato malaccio. Siamo comunque abbastanza lontani da un Record o da Starter, anche se il Metal43 – nell’ambito del metallo bianco – dà diversi punti al contemporaneo HiFi, tanto per fare un esempio.

Un primo gruppo di modelli promozionali portava la livrea presentazione, quella col numero 4. La 956 in 1:43, decisamente pesante, era fissata a una base in plexi fumé e sistemata in un bel cofanetto che portava i riferimenti di Danhausen Modelcars e i colori dello sponsor New Man. Nessuna allusione al team Joest. Sulla base era applicata un’etichetta che indicava il numero progressivo nella serie di 250 modelli e ciascun esemplare aveva la matricola punzonata sul fondino.

Di questi modelli è nota anche una versione successiva. Si tratta della vettura numero 12, pilotata da Schickentanz, Merl e De Narvaez alla 24 Ore di Le Mans 1983. In questo caso la base, sempre in plexiglass, è trasparente. Resta il riferimento ai 250 esemplari ma dal punto di vista metodologico è lecito chiedersi se la serie sia ricominciata da zero o se si tratti di un numero cumulativo.

Il numero di serie dei due modelli che ho potuto esaminare (15/250 per la presentazione, 159/250 per la Le Mans) lascerebbe pensare a una numerazione cumulativa, ma non ci sono prove decisive in un senso o nell’altro.

Altro particolare curioso, la versione presentazione è verniciata in un giallo molto chiaro – quasi giallo limone – abbastanza diverso da quello dell’auto vista in gara. Errore nel commissionare il modello oppure cambiamento del colore della vettura, giudicata troppo chiara? Fatto sta che la versione Le Mans ha il giallo che tutti siamo abituati a vedere.

Il modello di Le Mans 1983 con un adesivo promozionale stampato dal Team Joest che annunciava l’impegno per la stagione 1984

Gli specchietti di entrambi i modelli non sono stati modificati e la 956 di Metal43 ha i retrovisori rotondi, utilizzati dal team ufficiale nel 1982. Nel 1983, com’è noto, le 956 ebbero i retrovisori rettangolari con i supporti alla carrozzeria.

Per il resto, i modelli sono montati con cura: la verniciatura è buona e la posa decals – sotto trasparente – eseguita con precisione. Non vi sono parti fotoincise: il tergi è in metallo bianco e il gancio traino del tutto assente. Si tratta di modelli piuttosto semplici, che dovevano piacere a una serie di clienti, amici e amici degli amici non necessariamente esperti di modellismo.

Il numero di serie era punzonato su un lato del fondino (evidenziato col cerchietto rosso nella foto)

Meglio quindi qualcosa di bello robusto in grado di sfidare condizioni abbastanza anomale per uno speciale montato a mano. Del resto, oggi lo sponsor New Man avrebbe chiamato Spark e la 956 promozionale se la sarebbe fatta fare da loro.

Il verso dell’adesivo mostrato sopra, con la lista dei piloti del team Joest per il 1984 e il calendario del Mondiale Endurance

All’epoca, erano parecchi i team e i costruttori a richiedere serie di modelli speciali delle loro vetture, a volte collaborando direttamente con i produttori, con soddisfazione di entrambe le parti. Ricordiamo alcune rare serie montate di AMR per Jean Rondeau o anche la Porsche CK5 montata sempre da AMR per il team Kremer. Yves Courage, aveva avviato una collaborazione stretta con DAM-Team T e si ricordano delle edizioni montate di metà anni ’80 riservate a Primagaz, sponsor principale della squadra.

Tornando alla 956 New Man di Metal43, essa fu diffusa nelle due versioni anche in kit e come factory built normale, senza punzonatura.

Negli anni ’80 questa celebre firma era garanzia di serietà e di qualità

Oggi non è facile trovare esemplari di queste edizioni promozionali in condizioni perfette o comunque buone. In ogni caso il valore di questi modelli, ignorati da chi non abbia interessi “storici” o “filologici”, non è certo elevato e può aggirarsi sui 50-70 euro.

5 pensieri riguardo “Porsche 956 Joest-New Man 1983

  1. Questi racconti e resoconti di un’epoca modellistica , vorrei non finissero mai. Certo che la scatola o cofanetto , è 100 volte migliore del modello

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  2. Encore un article intéressant, le début d’une autre chasse au graal ?
    J’ai trouvé récemment un autre graal ( la Porsche 911 turbo mrf montage usine ) avec une satisfaction non feinte et un prix d’ami dans une bourse : 30€

    Encore merci David pour ces reportages qui nous rappellent notre jeunesse 😀

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