Stavolta, al posto dello scarno commento (elogiativo) sul modello che presentiamo, vi beccate un’inutile pappardella su cose forse già risapute ma: primo, repetita iuvant; secondo, stamani ho voglia di scrivere e mi pare che abbia più costrutto buttar dentro qualcosa qui piuttosto che inquinare ulteriormente il mare magnum di Facebook come fanno in tanti, anche provvisti di ben maggior cultura automodellistica/automobilistica rispetto alla mia.
A undici anni comprai alla gloriosa libreria Seeber a Firenze l’autobiografia di Clay Regazzoni, E’ questione di cuore, scritto con Cesare De Agostini, che non so quante volte rilessi. Le parti che mi interessavano di più erano le (poche) in cui Clay ricordava le sue gare con i prototipi Ferrari. A un certo punto si parlava dei due incidenti in cui la 312 PB incappò a Brands Hatch e a Spa nel 1971, con la “Dulon Porsche”. Dulon Porsche? “Che diavolo è?”, mi chiedevo.
Diciamo che questo piccolo marchio britannico è diventato famoso per quelle due infelici manovre ma ovviamente la storia non è tutta qui, ci mancherebbe. E’ che i giornalisti amano semplificare e creare raccontini ai limiti dell’aneddotico.
La Dulon fu fondata alla fine degli anni ’60 in Inghilterra da Andy Duncan e Bill Longley (da qui il nome Du-Lon). Longley lasciò presto l’impresa e Duncan andò avanti da solo. Le prime Dulon furono delle monoposto costruite per le formule promozionali inglesi, F750 (tipo LD1) e F1172 (LD2). Nel 1968 la Dulon propose una Formula Ford (LD3) modificando una Lotus 24. Le prime sport arrivarono nel 1970, con la LD10 per la categoria F100 e con la LD10B, suo derivato in Gruppo 6. La LD11 fu un ulteriore sviluppo del concetto, con l’adozione di un motore Porsche 2000 (della 910?), e penso che sia questa la Dulon più famosa, con qualche partecipazione a eventi con titolazione mondiale come – appunto – le 1000km di Brands Hatch e Spa-Francorchamps del 1971.
A Spa, la LD11 venne iscritta per Martin Ridehalgh e Ian Taylor. Quest’ultimo era un pilota di ottimo livello, che aveva iniziato proprio con la Dulon, guidando la LD4C ufficiale nel campionato inglese F.3 del 1969.

A Spa, la Dulon LD11 faceva parte della classe non molto nutrita dei Prototipi due litri, in compagnia di vetture più conosciute come le Chevron motorizzate BMW o delle più esotiche Huron-Ford Cosworth. Andò come tutti sanno: la Dulon si prese con la Ferrari 312PB di Regazzoni e Ickx, finendo la sua corsa dopo aver percorso 40 giri.
E’ proprio la versione di Spa 1971 che Massimo Martini ha riprodotto con la sua abituale tecnica di autocostruzione.
Il modello è fresco fresco, visto che è stato terminato questa settimana. Come al solito, molto si deve a stucco e plasticard, con uso del motore F&M e pezzi vari. Un bel risultato, che arricchisce una già vasta serie di prototipi motorizzati Porsche nella collezione di Massimo.







Bella realizzazione
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