Il Museo Matra a Romorantin-Lanthenay (Loir-et-Cher, Francia)

La riapertura dei musei dal 19 maggio scorso in Francia ci ha consentito una visita all\’Espace automobile Matra di Romorantin-Lanthenay, nel dipartimento Loir-et-Cher. Il museo, aperto dal 2000, è situato nella bella ex-fabbrica della Beaulieu (fotocamere e cineprese), che già di per sé fa parte di quel vasto patrimonio di siti industriali notevoli di cui la Francia è ricchissima. Lo spazio espositivo, di proprietà comunale, si estende per circa 3000 metri quadri e traccia l\’intera storia della marca dal 1964 al 2003, attraverso una cinquantina di vetture, affiancate da un\’eccezionale collezione di motori e parti meccaniche, memorabilia e documenti. La totalità del materiale esposto appartiene alla famiglia Lagardère.  

Solitamente il museo aggiunge anche una mostre tematiche, ma in questi mesi, a causa della crisi sanitaria, non è stato possibile organizzare iniziative complementari. In tempi \”normali\” la struttura conta circa ventimila visitatori l\’anno, e l\’affluenza anche di non appassionati del mondo dell\’auto è garantita anche dall\’interesse storico-culturale di tutta l\’area geografica. Di recente, la proprietà Lagardère è tornata nell\’occhio del ciclone per la vendita della Matra MS670 vincente di Le Mans 1972, peraltro necessaria per il ripianamento di gravi vertenze sindacali. La collezione Matra si è quindi privata, lo scorso febbraio, del suo pezzo forse più prestigioso. 



L\’idea di sostituire la vettura con una copia-manichino, suggerita mesi fa, sembra oltretutto già passata nel dimenticatoio. Tutto sommato poco male; quello che il museo ha perso non può essere sostituito da un manufatto recente e il museo resta comunque di grande interesse. Oltretutto sappiamo che nella maggior parte dei casi, una vettura da competizione del passato, a meno che non venga rinchiusa subito in un museo (e non è questo il caso della MS670 che dopo Le Mans ha continuato ad essere impiegata in gara), è soggetta a tante di quelle modifiche che definirla originale a distanza di quaranta o cinquant\’anni di vicissitudini e di passaggi vari è quantomeno temerario. Vi presentiamo qui una gallery del museo Matra. Foto di David Tarallo   




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