Quando, agli inizi di agosto del 2021, Spark annunciò l’uscita della Lancia LC2 della 1000km di Spa 1985, i collezionisti iniziarono a pregustare una versione importante di un’auto sempre molto amata. La gara di Spa – lo sappiamo – è passata alla storia per l’incidente che costò la vita a Stefan Bellof, ma fu anche l’ultima vittoria della LC2 Gruppo C, con Riccardo Patrese, Bob Wollek e Mauro Baldi. La seconda LC2 ufficiale iscritta finì quarta con Patrese, Sandro Nannini e Baldi (Baldi e Patrese si erano alternati su entrambe le vetture). Spark aveva già realizzato la LC2 in versione 1985 e in una serie limitata era uscita anche la vettura con la strana livrea del Fuji, fatta per i giapponesi di KidBox. Proprio questo modello presentava un errore a livello dei vetri dell’abitacolo, che per ragioni misteriose si è trasmesso fino alle nostre LC2 Martini uscite in questi giorni.


Nel frattempo Spark aveva anche riprodotto, correttamente, la stessa vettura di Spa in 1:18.
Qual è l’oggetto del contendere? E’ presto detto: l’assenza del piccolo finestrino trapezoidale fra il parabrezza e il vetro laterale.


In compenso, la fascia parasole con la scritta Martini Racing è ovviamente troppo larga, arrivando al montante laterale.
Pensavamo di scrivere una recensione approfondita su questo doppio modello, uscito nella serie belga, in edizione limitata a 1000 esemplari per la vincente (SB231) e a 500 per la quarta classificata (SB228). Vista l’entità del difetto, si capirà come ogni altra considerazione perda di significato. All’origine di simili abbagli c’è sempre e comunque la fretta, cui si aggiunge sovente una comunicazione carente fra gli esperti di documentazione, europei, e il personale tecnico, probabilmente cinese.