Generazione settanta

Il “secolo breve” ha avuto un decennio lungo, anzi lunghissimo: gli anni settanta. Il sottotitolo di questo corposo saggio di Miguel Gotor (“Storia del decennio più lungo del secolo breve 1966-1982”) non è un paradosso – almeno non è solo un paradosso – ma è la conclusione di una riflessione storiografica che si dipana per circa quattrocento pagine, alla ricerca di una filo conduttore tra politica, economia, sociologia, intrighi internazionali, costume, musica e sport. Gli anni settanta, come temperie intesa alla maniera di Johann Gottfried Herder, iniziarono nel… 1966, con l’accorrere in massa di giovani in aiuto della Firenze alluvionata e si conclusero nel 1982 con la vittoria dell’Italia ai Mondiali di calcio in Spagna. In mezzo, un periodo di fermenti, lotte, rivendicazioni, violenze, alcune delle quali non hanno ancora trovato una precisa collocazione, senza parlare di attentati o rapimenti ancora privi del nome dei loro colpevoli. In Italia le lotte sindacali seguirono abbastanza frequentemente le proteste studentesche, ed è in questo modo che a fine anni sessanta nasce una nuova coscienza interclassista, forse addirittura più omogenea rispetto a paesi vicini come la Francia o la Germania. Il saggio di Gotor, documentatissimo, non si limita naturalmente all’enunciazione annalistica dei fatti, ma cerca di inquadrarli o di re-inquadrarli secondo lo studio di fonti estremamente varie. Ne esce un quadro tipicamente italiano, ma mai privo di agganci fondamentali alle esigenze superiori dei due blocchi che in quel periodo si spartivano l’egemonia militare, economica e in fin dei conti culturale dell’intero pianeta. Cercare di attribuire un’interpretazione a certi fatti (Piazza Fontana, l’assassinio di Pasolini, il rapimento di Aldo Moro, Ustica, la strage di Bologna) serve a riclassificare una serie di dati che anche a causa della loro vicinanza nel tempo, sono fatalmente soggetti ad effetti prospettici distorsivi. Non che in assoluto la distorsione sparisca allontanandosi cronologicamente da un evento ma molti dei eventi accaduti nel corso degli anni settanta continuano a influenzare il nostro presente, con conseguenze sulla ricerca storica che si possono facilmente immaginare. Dalla minuziosa analisi di Gotor emerge un periodo turbinoso, dove le contraddizioni della modernizzazione potrebbero costituire una sorta di leitmotiv che accomuna contestazione giovanile e protesta operaia, strategia della tensione, stragismo e lotta armata ma che permea anche la solidarietà nazionale, il movimento del Settantasette, il femminismo per arrivare alla fine della guerra fredda. Un volume rigoroso e imbastito con uno stile mai pesante, pur senza mai rinunciare alla serietà filologica. Questo saggio, prezioso nella sua completezza, costituisce una sintesi critica destinata a durare nel tempo.

Miguel Gotor, Generazione settanta. Storia del decennio più lungo del secolo breve 1966-1982, Einaudi, Torino 2022, pp.448, € 34,00, ISBN 978-88-06-251581

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