Ford Mustang Shelby GT500 Fast Track

Detestando cordialmente nelle recensioni di modelli manfrine del tipo “se non vi bastano i cavalli della versione normale, ecco a voi i 771 della GT500″ e banalità varie, visto che chi sta dietro alle auto vere, e può permettersele, ben difficilmente passerà dieci minuti in un Leclerc a cercare un Solido da neanche 20 euro, passiamo al sodo. La Shelby GT500 è la versione top della Mustang. Il V8 da 5,2 litri sviluppa ben 771 cavalli a 7300 giri. La trazione è naturalmente posteriore e la trasmissione è robotizzata a 7 velocità. Il peso, per i pazzeschi standard odierni, è tutto sommato accettabile: 1892 kg di massa per un rapporto peso/potenza di 2,45kg/cv. La GT500 Shelby accelera da 0 a 100 km/h in tre secondi e mezzo. Per ottimizzare il comportamento, è disponibile un pacchetto Fast Track, che comprende molle più rigide, ammortizzatori intelligenti dal comportamento ancora più sportivo, alettone posteriore regolabile manualmente e cerchi da 20” in fibra di carbonio, più leggeri di 16 kg l’uno rispetto a quelli montati sulla GT500 standard.

Per la sua prima novità in scala 1:43 di quest’anno, Solido ha pensato bene di metter mano alla GT500 Shelby, modello peraltro ben conosciuto dalle parti di Josselin, essendo presente sia nella gamma GT-Spirit sia nella linea 1:18 Solido. Si è deciso per la Fast Track, producendola, come di consueto, in due colori usciti contemporaneamente: performance blue metallizzato (art. S4311501) e racing red non metallizzato (S4311502).

Esterni

Le linee della Mustang GT500 Shelby sono catturate perfettamente e del resto non c’era da dubitarne visto che, come si è già osservato, Solido aveva le matematiche in 1:18, molto ben riuscite. Nelle due versioni la qualità della verniciatura è accettabile: la metallizzazione sulle vettura blu è piuttosto fine e il colore copre bene tutte le pieghe della carrozzeria.

Sulla rossa si nota un leggero effetto di buccia d’arancia, ma nulla di particolarmente fastidioso, anche tenuto conto del prezzo. Come spesso accade nelle produzioni in serie, è possibile, col colore, cambiare anche qualche piccolo particolare e nel caso della Mustang GT500, Solido ha deciso di riprodurre lo spoiler posteriore in due diverse fogge: piatto quello della rossa, più avvolgente e con le paratie laterali quello della blu (vedere anche foto sotto).

Interni

Domina il nero. Praticamente non si vede nulla. La plastica è parecchio “cheap”, con un effetto tutt’altro che di qualità. Chiudiamo entrambi gli occhi.

Ruote

Le ruote sono verniciate in nero lucido. In realtà dovrebbero essere, come le appendici aerodinamiche, in color carbonio con le caratteristiche lamelle più chiare ma è questo un effetto assolutamente impossibile da ottenere su un modello da venti euro. Per qualcosa di più raffinato c’è il TrueScale da novanta euro, che è parecchio carino ma – appunto – costa quattro volte il Solido. Molto convincenti gli pneumatici, con una spalla giusta e un battistrada che evita l’effetto “trattore” di cui spesso non sono privi neanche marchi ben più blasonati, vedi Looskmart. Dischi e pinze freno (rosse) sono abbastanza ben riprodotti, con sufficiente definizione e un decente livello di verniciatura.

Rifiniture

La decorazione delle strisce bianche è realizzata in decal, che non in tutti gli esemplari sono applicate col massimo della cura. Sulla nostra GT500 blu si nota bene ad esempio al posteriore la traccia di una decal stesa male e verosimilmente tolta per essere sostituita da un nuovo pezzo. Peccato che della prima decal sia rimasto un lembo incastrato fra carrozzeria e paraurti. Sarà abbastanza facile rimediare ma l’effetto iniziale era davvero brutto. I vetri sono in plastica e si inseriscono bene nelle loro sedi: si notano, come al solito, graffietti e varie appannature ma tutto sommato ci siamo, così come ci siamo a livello di montaggio: su tutto il modello non rileviamo tracce di colla né imprecisioni tali da compromettere l’aspetto generale.

Nella gallery sopra avete anche un’immagine del fondino, sul quale alcuni elementi hanno ricevuto una colorazione argento.

In conclusione, questa Mustang conferma quanto di buono Solido ha fatto vedere nel corso di tutto il 2022, anno del debutto della nuova serie 1:43.

Se è lecito chiudere con una nota personale, soggetti contemporanei come questo o anche come la Giulia (già recensita su PLIT), pur se destinati a sedurre una larga fetta di pubblico, non sono i più adatti, con la chirurgica complessità delle vetture di oggi, a fare la miglior figura in una gamma economica e necessariamente semplificata come questa. D’altra parte, Solido vuole continuare a trattare anche l’attualità, una scelta che dal punto di vista commerciale ha pienamente senso. A noi sono piaciute molto di più una Mégane R26R, recensita per Modelli Auto a inizio 2022, o una Peugeot 306 S16, presentata su PLIT. Ecco perché non vediamo l’ora di recensire la Peugeot 106 Rallye phase-2 annunciata a breve. Ognuno ha le proprie fissazioni.

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