di Renato Scotti di Uccio
Questo è il dubbio da cui tutto è iniziato: “Quest’auto è veramente esistita o la sua riproduzione è una “topica” colossale anche se in buona fede?” Vedi foto di apertura, Remember Ferrari 330 P3/4 4,4l 7ma Coppa Internazionale Killarney 1968.
Partiamo dall’inizio.
Nella mia collezione di 1/43 occupa uno spazio consistente una tematica a cui tengo molto: la David Piper Sports Car Collection (DPSCC) che al momento si compone di 55 modelli.
David Piper, oltre ad essere un bravo pilota, ha corso e vinto con quasi tutte le vetture più rappresentative della sua epoca. Non solo; ha anche modificato molte sue vetture per renderle competitive nel tempo, creando “materiale” gustoso per noi “malati” collezionisti.
In particolare, un’auto subì continue trasformazioni, nei tre anni passati insieme a David Piper (vincendo numerose gare). Fu appunto la Ferrari 412 P, con cui Piper corse a Brands Hatch per la Maranello Concessionaries nel 1967, per poi acquistarla e tenerla fino al 1970.

Nella foto i miei modelli con le varie versioni, alcune ancora in lavorazione.
Nel 1968, dopo la deludente (e sfortunata) prestazione alla 9h di Kyalami, Piper decise di partecipare anche alle altre gare della Springbok series con la fedele 412 P… non senza aver operato qualche consistente “ritocchino” per competere col suo principale avversario della Springbok series, Hawkins, che aveva da poco acquistato la Ferrari 350 Can Am di 4200cc.

La foto pubblicata sul libro Pipe’s (la Bibbia per i fan del genere), con Piper che osserva attentamente la vettura di Hawkins… sembra cogliere proprio il momento in cui l’inglese sta pensando a come e dove modificare ulteriormente la sua 412P, telaio 0854 (di soli 4000cc, già profondamente modificata nella linea per contenere gomme di sezione maggiorata), per competere ad armi pari con l’amico/nemico…
“Alleggerire un’auto” è sempre stato, per la Piper Racing, come “un invito a nozze”.
Ed il risultato che ottenne fu piuttosto bello!

L’auto, così modificata, si presentò, due settimane dopo, alla 3h di Cape Town con Piper e Attwood; col numero di gara n.5, si classificò al terzo posto.
Nonostante abbia fatto ricerche molto approfondite, ho trovato solo foto che la ritraggono frontalmente o con viste ¾ anteriori.
Remember ha realizzato questa versione venduta anche con il marchio MG: i modelli hanno la caratteristica di avere una coda piuttosto lunga, con la parte posteriore della fiancata simile alla 412 P, addirittura ancora con le feritoie dietro le ruote posteriori le sagome del “bagagliaio” e la ruota di scorta (come da regolamento per le gr. 6 del WC)!



Personalmente dubito molto che la vettura avesse questa linea a Cape Town, perché, già a partire dalla gara in Svezia di 3 mesi prima, quando era ancora coupè, tra le modifiche effettuate presso la Piper Racing, c’era già un nuovo cofano posteriore con eliminazione della griglia dietro le ruote posteriori.

Io credo che in realtà l’auto fosse molto più corta (visto che non aveva più la necessità di alloggiare la ruota di scorta): simile cioè a quella che ha partecipato alla 3h di Roy Hesketh, disputatasi dopo poco meno di un mese a Pietermaritzburg (visibile nella foto).
Infatti, nel caso che fossero precisi i modelli citati, la sola spiegazione potrebbe essere che Piper ha prima utilizzato un vecchio cofano della 412 P, togliendo il tetto (…ma allargando i passaggi ruote!), e poi ne ha rifatto uno nuovo, molto più corto, per la gara successiva.
Qualche anno fa ho espresso le mie perplessità all’amico Gabriele Pantosti, titolare della MG Models, che commercializzava il modello montato, al quale chiesi più volte anche di acquistarne uno in kit, con le decals (e conoscere il pantone del colore), proprio perché avevo intenzione di modificarlo nella coda.
Purtroppo il tempo è passato senza risultati, un po’ per colpa del Covid, un po’ per l’imminente chiusura della sua attività; nel contempo ho proseguito le ricerche illustrando quelle stesse perplessità in alcuni forum di modellisti italiani ed esteri senza però riuscire ad avere una documentazione esaustiva che giustificasse quella strana coda così lunga.
Con il forte dubbio che quel modello non fosse corretto, non ritenevo giusto avere in collezione qualcosa che non fosse ben documentato. A questo punto, ho preferito mettere mano al modello che avevo acquistato tempo prima per riprodurre direttamente la versione che corse a Pietermaritzburg, alla 3h di Roy Hesketh, perché di quella avevo una foto laterale, con la certezza che la vettura aveva la coda più corta.

Inoltre quella gara, col suo epilogo a sorpresa, “racconta” molto più di altre, la storia delle battaglie tra Piper ed Hawkins. Infatti Piper venne dapprima considerato vincitore davanti a Hawkins, avendolo superato all’ultimo giro… per poi essere classificato terzo, perché quel sorpasso fu giudicato dai giudici solo come uno sdoppiarsi di Piper…! Con Hawkins vincitore…! Terribile!

Il pilota inglese non ha mai accettato questa valutazione, anche se all’epoca, con grande sportività, non sporse reclamo. Non era stata la prima e non sarebbe stata l’ultima battaglia a distanza ravvicinata tra Piper ed Hawkins… tanto che nella successiva gara, ad East London, un contatto tra le loro due vetture decretò la distruzione della 412 P.
Una volta scelta la versione da riprodurre, ho quindi modificato il modello MG (montato casa), accorciandolo posteriormente, eliminando tutta la parte con la griglia dietro le ruote posteriori, rifacendo la coda priva delle forme squadrate del cosiddetto «bagagliaio» (che era obbligatorio per regolamento sulle Sport Prototipo dell’epoca ma non sulle Sport biposto Gr.7), accorciando lo spoiler posteriore e raccordando tutta la parte posteriore.
La modifica non è stata semplice perché ho dovuto risolvere i problemi del colore e ho dovuto rifare le decals.






Completata l’elaborazione, mi ritenevo abbastanza soddisfatto delle modifiche apportate, tanto che, per evidenziarle, avrei voluto esporre il modello in vetrina stando di coda… ma questa soluzione non sarebbe stata molto elegante!



Pensa e ripensa un sistema l’ho trovato: inserire l’auto in un diorama che mi consentisse di rendere ben visibili le modifiche al posteriore e che, nello stesso tempo, avesse avuto un “senso storico”, creando cioè un contesto che ricordasse l’evento.
…si materializzava così l’occasione per inserire nella mia DPSCC anche la 350 P di Hawkins (modello MG, versione 9h di Kyalami, n.6), cosa che non mi dispiaceva affatto!
Questo modello si prestava alla “conversione” per l’altra gara (n.4) con poche modifiche, quali nuove decals ed un secondo tubo di aereazione sul muso.

In questo caso non ho ritenuto necessario modificare la coda. A mio parere però anche in questo modello la parte posteriore è ancora un poco più lunga del dovuto ma considero ciò causato più da una interpretazione personale della linea piuttosto che da una reale diversità del suo disegno complessivo.
Girovagando sul web (grazie a Google e ai vari siti di motorsport), ho studiato il circuito di Pietermaritzburg, trovando una zona che facesse al caso: un rettilineo in salita dopo una ampia curva a destra, con un ponte Dunlop sullo sfondo, che lo rendeva ben riconoscibile.
Per inciso, agli interessati delle corse di quel periodo e di quei circuiti, suggerisco di guardare il bellissimo Mod di Assetto Corsa: https://www.youtube.com/watch?v=KNiF6bVS8b0. Una volta trovata la soluzione per realizzare facilmente un diorama che presentasse le caratteristiche minime di veridicità e che mi consentisse di mettere le auto a confronto (con vista posteriore), non mi rimaneva che rendere “vivi” i modellini.
Ho completato nei dettagli le due auto sia all’esterno che all’interno. Ho realizzato lo sfondo con una foto ritoccata e arricchita di qualche particolare in leggero rilievo (erba, sabbia, alberi, ponte Dunlop, etc.) e ho inserito due figurini in resina, opportunamente modificati e dipinti, per riprodurre i due “contendenti”, che ovviamente non solo si trovano compostamente alla guida… ma si guardano anche con tono di sfida!





Il risultato finale non è un plastico vero e proprio ma un piccolo diorama che, pur nella sua semplicità, rende omaggio alla precisione modellistica e alla storia dell’automobilismo sportivo: un atto di ossequio doveroso a due bei personaggi del mondo delle corse.

Come ho già accennato, nella gara successiva, a gennaio 1969, la 412P di Piper andò distrutta, prendendo fuoco; ricomparve dopo quasi un anno con una carrozzeria molto simile ma con un più vistoso allargamento dei passaggi ruote posteriori e un bel colore rosso.
Remember ed MG hanno fatto anche questa versione con una coda accorciata ma ancora un po’ troppo lunga e soprattutto ancora con la ruota di scorta e le forme squadrate per il “bagagliaio”.

Il modellino non poteva mancare nella mia DPSCC ma per il momento non è ancora in vetrina, in attesa di essere “ritoccato”… In questo caso però mi basterà sapere di avere corretto una piccola imprecisione, senza dover creare un nuovo diorama!
In conclusione, sono contento di avere risolto il mio problema perché ora so che ho un modello ben riprodotto, superando il quesito iniziale: “esiste o non esiste quella versione?”


A mio parere NON esiste. Resto però in attesa di documenti che mi smentiscano e confermino l’interpretazione di Remember e MG. In tal caso il modellino del titolo di questo articolo sarebbe imperdibile, visto l’arzigogolo costruttivo che Piper avrebbe fatto in un mese circa: un primo cofano, caratterizzato da un salto indietro (per feritoie e cofano posteriore) ed un salto in avanti (per l’eliminazione di tetto e lunotto), e poi, in meno di un mese, un secondo cofano, più corto e leggero…
Se invece si dovesse effettivamente appurare che si tratta di un errore, confido che la bravura e la competenza di Codolo lo spinga a realizzare un altro master per aggiornare la propria produzione… rivedendo anche la linea del posteriore del modello 1970!
L’importante comunque è che la mia DPSCC, come le vostre (piccole o grandi che siano), si continuino ad arricchire di interessanti e precise riproduzioni.
Foto credits: Pipe’s di Mills, Gregg, Young – Sito Racing Sport Cars – Sito Autodiva forum Piper
Questi lavori, con una approfondita ricerca storica a monte, mi intrigano molto.
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Grazie! In verità quasi non saprei dire se c’è più gusto nella ricerca storica o nella realizzazione del modellino/diorama!
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Davvero un bel lavoro
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Sì, mi accodo alle lodi: un bell’articolo su due modelli davvero intriganti… bravo Renato!
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Grazie.
Speriamo anche che riesca a stimolare una risposta che ci risolva ogni dubbio…
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