Testo e foto di Riccardo Fontana
Domenica 16 aprile si sono svolte, nella cornice dell’Autodromo di Monza, le celebrazioni relative al centesimo anniversario della nascita del Quadrifoglio Alfa Romeo ed al sessantesimo della nascita dell’Autodelta, a cura della Scuderia del Portello e con la collaborazione del RIAR.
Che dire di questo evento e della sua organizzazione? Innanzitutto che il parco auto è stato superlativo, ma a tal proposito parleranno le immagini che potete ammirare nella gallery dedicata, che seguirà questa breve nota introduttiva.
C’era di tutto, da svariate GTA e GTam originali (e non) ad alcuni dei pezzi più pregiati ed esclusivi della Scuderia del Portello, come la 33 “Tipo Fléron”, la 33 TT3 del 1972, la GTam 1750 ex-Toine Hezemans campionessa europea turismo 1970 e la F1 8 cilindri Turbo del 1984, ad auto più “umili” ma comunque di estremo interesse, come molti esemplari di Giulietta Turbodelta o di Alfetta Turbodelta, ed una profusione di Giulia GT, Alfa 4C, Giulia berlina in ogni salsa difficile da incontrare altrove, e certamente molto “gustosa” per qualunque appassionato degno di questo nome.
Si sono viste scene molto belle: vedere una bella famiglia girare allegramente in pista a Monza con la loro Giulia berlina ottimamente restaurata da un’idea di leggerezza e di simpatia oserei dire unica, quasi un balsamo per l’anima dopo la disumanizzazione degli ultimi due anni e dei suoi ben noti avvenimenti (su cui non è il caso di tornare), che sembravano averci condannati all’alienazione ad eternum.
E invece, tante volte, la vita da quella botta di reni che non ti aspetti, e torna a pervadere tutto e tutti.
È proprio questo, forse, il vero successo di – comunque riuscitissime – manifestazioni come questa: godersele tutti insieme senza paranoie, in una maniera che, forse, in molti non osavano nemmeno più sperare.
Vedere girare in pista frotte di GTam e di GTA, al netto che (purtroppo) non si sono viste ruote interne sollevate in curva, è bello sia per chi le ha viste all’epoca e se le ricorda, sia per chi non le ha viste e le ha conosciute solo sui libri e nei filmati di repertorio (diavolo se vanno forte… Incredibile!) ed è comunque un’esperienza da consigliare a tutti.
Ci auguriamo di cuore che questa giornata sia seguita da molti altri avvenimenti analoghi, sempre nel segno del nobile Biscione e della sua enorme carica di storia e di fascino.



























