[di Nicola Lettieri. Foto dei modelli di Nicola Lettieri, per le altre foto copyright Porsche A.G. In redazione David Tarallo]
“A volte quando pensiamo alla funzione di qualcosa, la forma viene naturale”. In questa frase può tranquillamente essere racchiusa la filosofia ed il modo di vedere le cose di Ferdinand Alexander “Butzi” Porsche che ancora oggi guida i designer e gli ingegneri di Porsche Design, l’azienda da lui fondata nel 1972 e che quest’anno festeggia il 50° anniversario.

“Butzi” Porsche (Stoccarda, 11 dicembre 1935 – Salisburgo, 5 aprile 2012), figlio di Ferry, dopo gli studi di design industriale a Ulm, in Germania, sul finire degli anni ’50 passò al dipartimento di progettazione e design nell’azienda di famiglia, sotto la guida di Erwin Komenda.
Fu lì che agli inizi degli anni ’60 disegnò una macchina che l’avrebbe istantaneamente catapultato nell’olimpo del design: la Porsche 901/911, un’icona fra i costruttori di auto sportive. Dalla sua matita è nata anche la splendida 904 Carrera GTS che egli considerò il suo “capolavoro”.
Dopo che Ferry Porsche, esasperato dai conflitti tra i figli ed il nipote Ferdinand Piech (figlio della sorella Louise), impose che la famiglia Porsche non dovesse più occuparsi direttamente della gestione manageriale della Casa automobilistica ed in seguito alla creazione di un consiglio di amministrazione con membri esterni alla famiglia Porsche, “Butzi” nel 1972 lasciò il Centro Stile Porsche fondando a Stoccarda la propria azienda di design industriale, Porsche Design, di poi trasferita a Zell am See, in Austria, nella tenuta di famiglia di Schüttgut.
La prima commessa per la neonata azienda arrivò nel 1972 proprio da Porsche AG, che chiese a “Butzi” di progettare e far realizzare un orologio che avesse le caratteristiche che avevano reso celebre la 911: semplicità, funzionalità ed innovazione.
Partendo dal presupposto che la funzione principale di un orologio era mostrare chiaramente l’ora in ogni situazione, “Butzi” si ispirò alla strumentazione della Porsche 911, al suo sfondo di feltro nero opaco e ai suoi quadranti neri con indici bianchi e lancette rosse, noto per la sua eccellente leggibilità anche in situazioni difficili.

Il risultato fu il Chronograph 1, un orologio con cassa e cinturino in acciaio inossidabile neri, quadrante nero opaco con indici bianchi, lancette a “bastone” bianche e una lancetta dei secondi rossa: assomigliava essenzialmente al tachimetro nel cruscotto della Porsche 911. Aveva un vetro in cristallo piatto, un contatore di 30 minuti inserito ad “ore 12”, un contatore di 12 ore (essenziale per le gare di resistenza) inserito ad “ore 6” ed un contatore di secondi continui ad “ore 9”. Giorno e data erano forniti in una serie di aperture ad “ore 3”. Nel contesto dei cronografi sportivi dei primi anni ‘70, si trattava di un’enorme quantità di informazioni.
Occorre rimarcare, però, che Ferdinand Alexander Porsche non era un orologiaio, quindi non era in grado di produrre da solo un orologio così sofisticato. Di conseguenza, per collaborare con lui alla realizzazione del suo orologio, scelse la Orfina, azienda svizzera acquisita dal suo amico-pilota Umberto Maglioli, ritiratosi dalle corse due anni dopo aver vinto con Vic Elford la Targa Florio del 1968 con la Porsche 907 ufficiale.
Mentre attualmente gli orologi neri sono all’ordine del giorno, nel 1972, un orologio nero era scioccante: l’oro e l’acciaio regnavano sovrani nel mercato degli orologi. Nonostante ciò, il Chronograph 1 divenne ben presto apprezzatissimo, prima dai piloti e dai clienti Porsche, poi dal resto degli appassionati di orologeria. Fu indossato anche da famosi attori cinematografici, come Dustin Hoffman in Kramer Vs Kramer, Martin Shaw in The Professionals e da Tom Cruise in Top Gun.
In ambito motoristico, l’Orfina Porsche Design Chronograph 1 fu indossato dal pilota di Formula 1 Mario Andretti per tutta la stagione 1978. Si narra che dopo il Gran Premio del Brasile, Andretti andò a fare una passeggiata sulla spiaggia di Ipanema e lì si addormentò, facendosi rubare l’orologio. Quando la notizia arrivò a Butzi Porsche e Umberto Maglioli, questi gli inviarono subito un orologio sostitutivo che Andretti indossò per il resto del campionato, rimanendo al suo polso anche quando si laureò campione del mondo di Formula 1 a Monza.
Il legame con Orfina durò fino al 1978, allorquando Porsche Design avviò la sua collaborazione con IWC, che portò allo sviluppo del famoso Porsche Design Compass Watch, orologio dotato di una bussola che appariva sollevando il primo componente che conteneva il quadrante e il movimento.
Nel 1980, Porsche Design rivoluzionò nuovamente il mondo dell’orologeria con il primo orologio in titanio e tre anni dopo, lanciò l’Ocean 2000, il primo orologio subacqueo in titanio, progettato per i sommozzatori della Marina tedesca.
Alla fine della partnership con IWC, Porsche Design nel 1995 acquistò Eterna, un’azienda svizzera di orologi di lusso che divenne licenziataria del marchio fino al 2012, quando fu venduta al gruppo cinese Haidian (oggi denominato Citychamp Watch & Jewellery Group). Nel 2014 Porsche Design iniziò ad occuparsi direttamente della produzione di orologi fondando la Porsche Design Timepieces AG con sede a Solothurn, in Svizzera. Nel 2017 il restante 35% (il 65% era già stato acquistato nel 2003) del Porsche Design Group fu acquistato da Porsche AG.

Attualmente Porsche Design è un marchio di lusso con sedi a Zell am See, Berlino, Ludwigsburg, Los Angeles e Shanghai, il cui portafoglio prodotti comprende orologi, occhiali da sole, penne ed altri accessori classici da uomo e da donna, una collezione di prodotti per lo sport, abbigliamento, pelletteria, prodotti elettronici come laptop, smartphone e persino una gamma di profumi. I prodotti sono ancora progettati nel Porsche Design Studio di Zell am See, in Austria, e venduti in tutto il mondo nei negozi, negli e-shop e negli esclusivi punti vendita al dettaglio.
L’intenzione di Butzi era quella di portare lo spirito Porsche oltre i confini dell’automobile riuscendo in breve tempo a creare un marchio “lifestyle premium” di fama internazionale, conosciuto per i suoi prodotti funzionali, senza tempo e dall’estetica puristica. Proprio come le automobili che egli progettò per la Porsche.
Quest’anno cade il 50° anniversario della fondazione di Porsche Design e la Porsche ha deciso di celebrare l’evento in grande stile.
Il Museo Porsche di Zuffenhausen ha allestito una mostra speciale a partire dallo scorso 19 gennaio fino al 10 luglio 2022 in occasione della quale i visitatori possono ammirare i prodotti più importanti, interessanti e straordinari e scoprire come Porsche Design è diventata quella che è oggi. Una parte dell’esposizione è destinata a far comprendere la personalità e la filosofia di design di Butzi Porsche attraverso i suoi disegni e progetti e non mancano gli oggetti più rappresentativi prodotti nei cinquant’anni di attività di Porsche Design.
Accanto a quello che è il simbolo della nascita di Porsche Design, il Chronograph 1, tra gli oggetti esposti è possibile ammirare i famosi occhiali da aviatore (P’8478), il telefono cellulare (P’9521), computer portatili ed altri oggetti che hanno ricevuto numerosi riconoscimenti per le loro forme e funzioni innovative.
Fanno parte della mostra dell’anniversario anche le auto che “Butzi” Porsche ha disegnato e creato, come la 904 Carrera GTS, e quelle che provengono dalla sua collezione privata come la 911 (993) Speedster. Inoltre, è possibile ammirare la 911 S 2.4 Targa del 1972 restaurata per l’occasione da Porsche Classic e il nuovo modello esclusivo Porsche 911 (992) Targa GTS Edition 50 Years Porsche Design.
La Porsche 911 (992) Targa GTS Edition 50 Years Porsche Design è limitata a 750 esemplari e in numerosi dettagli dell’allestimento ricorda le icone di design di “Butzi” Porsche. Oltre al colore nero degli esterni, richiamano il passato le fasce centrali dei sedili rivestiti in Sport Tex nel classico motivo a quadretti bianco e nero con i poggiatesta goffrati con il logo “50 Anniversary”. La lancetta dei secondi dell’orologio Porsche Design Subsecond del pacchetto Sport Chrono installato di serie è rossa e richiama quella del Chronograph 1 del 1972. Il rollbar è stato smaltato in platino satinato con la scritta Targa realizzata in nero opaco e le fiancate sono impreziosite con le scritte adesive “Porsche Design”. Sulla griglia di copertura del motore è presente una placca con la scritta «50 Years Porsche Design» e con sotto la copia della firma di Ferdinand Alexander Porsche.
La vettura è spinta dal 6 cilindri boxer 3 litri bi-turbo della 992 Targa GTS da 480 CV e sarà disponibile presso le concessionarie Porsche a partire dal prossimo aprile al prezzo di 196.677 Euro. Gli acquirenti potranno anche acquistare la versione speciale della nuova edizione del Porsche Design Chronograph 1, rivisitazione in chiave moderna dell’illustre predecessore, realizzato in titanio con rotore di carica a forma di cerchione.
La 911 S 2.4 Targa del 1972 è invece un modello unico, affidata alle cure di Porsche Classic, la divisione della Casa tedesca che si occupa del restauro delle Porsche “classiche”.
La vettura di base, una 911 T 2.4 Targa del 1972, era in pessime condizioni e incompleta. Gli esperti di Porsche Classic hanno convertito sia il telaio che il motore alla versione S da 190 CV con una cilindrata di 2.341 cc.



Come per la 992, anche questo modello rende omaggio a Ferdinand Alexander Porsche, riprendendo tra l’altro, lo schema di colori del leggendario orologio Chronograph I da lui progettato nel 1972: il colore nero domina sia gli esterni che gli interni, le classiche strisce laterali in platino satinato con la scritta “Porsche Design” decorano le fiancate, così come il rollbar, anch’esso verniciato in platino satinato con la scritta “Targa” realizzata in nero opaco. Completano il tutto i bellissimi cerchi Fuchs. Anche qui è presente la placca con la scritta «50 Years Porsche Design» e la riproduzione della firma di Butzi Porsche posta sulla griglia del cofano motore.



Naturalmente non potevano mancare i modellini. Porsche ha infatti commissionato a Minichamps la realizzazione delle riproduzioni in scala 1:43 della 911 S Targa 2.4 del 1972 (WAP0201980NTRG) e della 911 (992) Targa GTS Edition 50 Years Porsche Design (WAP0201450NTRG) entrambe regolarmente disponibili tramite lo shop di Porsche Design.



I due modelli, sebbene privi di particolari raffinatezze, riproducono con cura ed attenzione le controparti reali. La verniciatura è uniforme e brillante e non mancano tutti quei piccoli particolari che costituiscono gli elementi caratterizzanti i due modelli speciali. Su tutti, la placca sulla griglia del cofano posteriore, splendidamente riprodotta, il rollbar verniciato in platino satinato, così come le scritte “Porsche Design” sulle fiancate e il logo “50” tampografato sui poggiatesta della 992.

Una finezza è il carattere diverso delle sigle “PD” sulle basette dei modelli: per la 911 S Targa del 1972 e stato utilizzato il font dell’epoca, mentre per la 992 Targa GTS è stato usato quello attuale.
Porsche non si è lasciata sfuggire l’occasione di questo anniversario per coniugare il carattere purista del Chronograph 1, nato dalla mente brillante ed innovativa di Ferdinand Alexander Porsche con il design senza tempo delle sue vetture sportive, portando verso vette sempre più alte il successo della 911 e di una produzione di orologi unica.
