Focus: Osella-Ford Cosworth FA1B F.1 GP San Marino 1981 Miguel-Angel Guerra

Dopo una lunga interruzione, Spark torna sulle Osella Formula 1 delle origini e lo fa proponendo due vetture del 1981, quella guidata da Gabbiani al GP del Belgio e quella di Miguel-Angel Guerra al GP di San Marino a Imola. Sempre per il 1981, Spark ha annunciato anche la prossima uscita delle vettura di Jean-Pierre Jarier al GP d’Inghilterra e di Piercarlo Ghinzani al GP del Belgio. A quel punto, per completare la schiera dei piloti Osella 1981, mancherà solo Giorgio Francia, che fallì la qualificazione in Spagna, a Jarama.

L’argentino Guerra, nato a Buenos Aires il 31 agosto 1953. aveva accumulato un po’ di esperienza in F.2, ottenendo come miglior piazzamento un terzo posto a Hockenheim nel 1979 al volante di una March. Era poi entrato nell’orbita Minardi, peraltro con scarsi risultati. Per il 1981 si accasò all’Osella, pronto a guidare la FA1B di Formula 1. Dopo tre mancate qualificazioni (USA West, Brasile, Argentina), Guerra riuscì a prendere il via del GP di San Marino a Imola, dove però una collisione con Salazar lo mise fuori gara subito dopo il semaforo verde, provocandogli anche un paio di fratture piuttosto serie. Guerra non tornò più in Formula 1: l’Osella lo sostituì con Ghinzani, Francia e poi Jarier, mentre Gabbiani continuò col team di Volpiano per tutta la stagione.

Imola, GP di San Marino 1981: Miguel-Angel Guerra al volante dell’Osella-Ford Cosworth FA1B. Fu quella l’unica partenza del pilota argentino in quattro gran premi.

Il modello Spark, catalogo S7253, appartiene ai lotti preparati in Madagascar, sinonimo di qualità di montaggio inferiore rispetto a quelli cinesi. E comunque, in questo caso, il livello di finitura è più che accettabile, anche se la maestranze dell’isola africana non riescono quasi mai a mantenere lo stesso standard sulla totalità degli esemplari prodotti. Su queste Osella, ad esempio, lo spoiler posteriore presenta vari gradi d’incidenza, alcuni accettabili, altri meno.

La vettura, nella sua semplicità, è stata ben riprodotta: potremmo immaginare di avere di fronte un Tenariv montato da un buon professionista, certo senza eccessive raffinatezze, ma il livello di dettaglio è del tutto compatibile col tipo di vettura riprodotta.

Mancano qua e là alcuni piccoli particolari che sarebbe stato possibile includere, come alcuni rivetti laterali che avrebbero fatto tranquillamente la loro figura anche in decal, ma probabilmente la fretta con la quale vengono cotti e mangiati decine di progetti al mese non consente di soffermarsi con la dovuta attenzione su certi aspetti, diciamo così, “secondari”. Ci pare oltretutto che siano state omesse le scritte Michelin sui baffi anteriori, che appaiono nelle foto relative al GP di Imola.

Per il resto, tutto è piuttosto pulito e corretto: buona la verniciatura, ottimo l’assetto e più che accettabile è la riproduzione di quel poco di meccanica che si intravede nella parte posteriore: cambio, braccetti delle sospensioni, semiassi. Il supporto dell’ala posteriore è in fotoincisione, così come le paratie laterali e gli sfoghi d’aria montati asimmetricamente sui radiatori (uno a sinistra, due a destra).

Corretto è anche il colore blu metallizzato dei cerchi, su cui sono montati dei realistici pneumatici leggermente “consumati”. Ben trattati il parabrezza, in materiale trasparente blu, e il casco di Miguel-Angel Guerra (stranamente la decal Marlboro presente sulla visiera stavolta è stata applicata da Spark, forse perché microscopica). Convincenti anche gli specchietti Vitaloni, dalla forma più originale rispetto a quella di molte altre monoposto del periodo, e provvisti naturalmente della loro parte riflettente.

Stando a quanto ci hanno comunicato i distributori, è stata la versione di Gabbiani ad avere più successo, mentre quella di Guerra ha faticato maggiormente. Con tutta probabilità la versione più richiesta sarà quella di Jarier.

In conclusione, siamo in presenza di uno Spark più che dignitoso, che riproduce una vettura meno conosciuta ma tipica di un’epoca ancora ruspante della Formula 1. Certo, ormai i prezzi degli Spark non possono essere più definiti popolari, ma la qualità messa sul tavolo può ancora giustificare l’acquisto.

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