testo e foto di Marco Nolasco
Un altro rottamino che giaceva da tempo su di una bisarca Mercury è questa Fiat 850 spider 1965 sempre Mercury, il n. 12 del catalogo, presentato, se ben ricordo, in contemporanea con la vettura reale.
Qualche anno fa l’ho recuperato realizzando però un “code 3”. Non ho foto del restauro, che in verità è stato piuttosto semplice, ma solo del risultato finale. Prima di presentarvelo, però, vi voglio tediare un poco ricordando le due vicende che mi ispirarono l’ intervento:
-Nell’ambito dell’accordo tra la Fiat e Bertone per la produzione dell’850 spider il carrozziere torinese ottenne di poterne commercializzare direttamente alcune con il proprio marchio. Per non entrare in concorrenza diretta con la versione Fiat dovette però fissare un prezzo più alto, per giustificare il quale migliorò la finitura della spider e la chiamò CL, cioè Convertibile Lusso. Le differenze erano nell’ abitacolo, più lussuoso, nelle tinte specifiche metallizzate e nello specchio di coda nero o in tinta con la carrozzeria (nelle Fiat era cromato) e percorso da un fregio specifico. Ne vendette quasi 1500 dal 1965 al 1968, quando subentrò la Racer, basata sulla seconda serie della piccola spider torinese.
-La Mercury ne realizzò un modello promozionale, oggi assai raro, che si differenziava dalla normale Fiat per la lussuosa confezione autografata da Bertone, dalla tinta bianca, anche l’ hard top, dalla mancanza, chissà perché, delle griglie di aereazione sul cofano anteriore (quelle di sfogo posteriori se le dimenticarono proprio, anche sul modello normale), dalla coda verniciata in nero e dallo stemma circolare sul cofano motore ripassato in rosso.
Il rottamino era riverniciato a pennello, il parabrezza era spezzato e mancava di schienali dei sedili e di hard top. Recuperati questi particolari in rete mi recai dal solito colorificio, dove rintracciarono una delle tinte originali, il blu Montlhéry metallizzato (anche se lo hanno definito blu Bertone metallizzato, ma mi pare lo stesso e se non lo è pazienza… tanto credo che la vettura fosse ordinabile anche in tinte particolari). Ho aggiunto un retrovisore esterno per diversificarlo un po’ dalla versione normale, ho posizionato l’hard top che purtroppo non combacia perfettamente e ho sistemato una decal “cromata” sullo specchio di coda, disegnata da Edoardo Gallini. Per vezzo ho targato il modellino come appariva in una pubblicità dell’epoca, con Umberto Maglioli come testimonial, anche se il colore di quell’ esemplare appare decisamente più chiaro di quello del modellino. Aggiungo anche un paio di foto con il confronto con un esemplare in condizioni originali.





