This is only a test: Matra MS670 Le Mans 1972

testo e foto di Riccardo Fontana

Recentemente (https://pitlaneitalia.com/2023/01/19/la-scala-di-riduzione-gioca-un-qualche-ruolo-nella-resa-di-un-modello/) abbiamo parlato delle scale di riduzione e affrontato un breve dialogo sui massimi sistemi riguardo l’equilibrio e la piacevolezza dei modelli, anche dei più umili come gli edicolosi, a seconda della dimensione prescelta dai fabbricanti per operare.

Molte volte, in passato, abbiamo  affrontato la tematica degli edicolosi in scala 1:24, soffermandoci spesso sulle varie uscite a tema Rally che, anche in Italia, hanno goduto di ottimo successo.

Ora però è venuto il momento di concentrarci su qualcosa di parecchio diverso, e di forse più “affine” all’indirizzo originario di PLIT: l’Endurance.

In Francia, pochi anni orsono, Hachette vagliò l’idea di proporre nei chioschi una raccolta delle più grandi Sport Prototipo della storia in scala 1:24, un’idea sulla carta ottima, ma che in maniera analoga ad ogni altra iniziativa affine era inevitabilmente condizionata dal gradimento – o meno – del mercato.

Le tre uscite-pilota furono la Matra 670 vincitrice a Le Mans nel 1972 con Graham Hill ed Henri Pescarolo, l’Alpine A442B prima nel ’78 con Pironi e Jaussaud, e la Peugeot 905 Evo del ’92.

Dubbi sul fatto che potessero essere tre francesi? 

Ebbene no, ma con la stupida pretenziosità che avanzano i nostrani costruttori in termini di royalties non mi sento di muovere eccessive critiche al riguardo.

Abbiamo avuto l’occasione, in questi giorni, di mettere le mani sulla Matra 670, e di passarla ai raggi-x per voi lettori di PLIT.

Che dire di questo modello? Proporzioni perfette, un colpo d’occhio notevole, ottimo dettaglio anche meccanico (nel retrotreno, il sottoscocca è un po’ meno buono) ed alcuni particolari decisamente “da batticuore” come la fanaleria, sia anteriore che posteriore, e l’assetto pressoché ineccepibile completano un quadro sorprendente: in effetti, sia osservandolo che ancora di più potendoselo passare con le mani, se ne ricava l’impressione di un qualcosa di molto più “prezioso” di ciò che sia realmente.

Certo, ci sono sicuramente dei dettagli abbastanza “tirati via”, come il sedile lato guida e le cinture, ma perbacco, parliamo pur sempre di un modello che non superava i 25€ di costo all’utente (e la Matra, che era la prima, costava anche meno).

In compenso, però, la strumentazione e lo staccabatterie sono pressoché perfetti.

I dischi dei freni, che sugli Ixo “grandi” sono sempre stati una leggera nota dolente, stavolta sono resi a dovere, con delle belle unità “sbarbate” degne anch’esse di fasce di mercato assai più pregiate.

Denotiamo con piacere, una volta di più e dopo averla già potuta appurare molte e molte volte sugli omologhi modello da Rally, una notevole maestria da parte dei prototipisti di casa Ixo, che veramente dimostrano di agire con passione e precisione, rendendo al meglio su dei soggetti solo apparentemente facili, ma pieni di piccolissime insidie, come possono essere queste vecchie Regine dell’Endurance.

In realtà, il modello non sembra così tanto dissimile da un Le Mans Miniatures nella stessa scala, e se non fosse per alcuni dettagli come le cinture di sicurezza, i sedili e qualche sbavatura nella verniciatura dei dadi delle ruote, sarebbe quasi arduo riconoscerli.

Ma vi immaginate se questa serie fosse proseguita e, magari, avesse finito per approdare in Italia? Lancia LC2, Alfa 33 di ogni foggia e forma, Ferrari di ogni tipo, Alpine, Matra, decine di Porsche… In una parola: perdizione.

Lasciamo la parola alle immagini, affinché anche voi possiate farvi una vostra opinione al riguardo.

4 pensieri riguardo “This is only a test: Matra MS670 Le Mans 1972

  1. Andrebbe capito come mai questa raccolta non è stata, finora, proposta ufficialmente in edicola.
    Il materiale appare ottimo o, per lo meno, solido nelle basi e ben si presta a lavori di miglioria/elaborazione, cosa che “dovrebbe” attirare anche i modellisti oltre che i collezionisti.
    Anche perché non ci sono tantissime alternative.
    Ma il mondo gira strano…

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  2. Anche la Peugeot è un sogno per i prezzi chiesti. Direi che prima o tardi le vedremmo tutte in vendita col marchio IXO, perché li è tutto un filone che Spark o Minichamps non occuperanno presto con tali prezzi, e va bene cosi. Viva la scelta. Nel frattempo, certa gente dovrà riflettere se ne vale la pena di spendere tanti €, ogni settimana, in edicolosi 1/43 con stampi vecchi di venti anni (almeno per quelli modellini di vetture più famose).

    P.S: Ieri è uscita la notizia che Spark ha anche la licenza del Super GT, cosa che mi rattrista perchè probabilmente vuol dire che la Ebbro è finita, brutta notizia per un collezionista del marchio come io, pure sapendo che molto delle loro ultime uscite erano made in Minimax.

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  3. Mentre l’Alpine e la Matra ogni tanto si incrociano anche in Italia, di Peugeot 905 ricordo di averne vista una sola dal vivo, alla fiera di “Boston” Arsizio, un paio d’anni fa.
    Ad un prezzo, appunto, impraticabile.

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