Testo e foto di Riccardo Fontana
Nel suo ultimo intervento (https://pitlaneitalia.com/2022/12/25/sulla-nascita-dello-speciale-italiano/), Marco Nolasco ha menzionato, ricordando i primi produttori tricolori dei cosiddetti modelli speciali, i Modelli R di Paolo Rampini.
Mi è quindi sembrato il caso di aprire, ancora una volta, il mio museo dell’1:43 per fotografare questa Lancia Aurelia B10 di Rampini.
Il modello, ovviamente prodotto quasi vent’anni prima della mia nascita, è stato trovato in circostanze rocambolesche: circa due anni fa ero in un noto negozio di Milano quando un attempati collezionista è entrato per “vendere” alcuni suoi kit, tra cui questa Aurelia, che si presentava esattamente così: scocca, fondino, giro di nastro da carrozziere a chiudere tutto, il resto da improvvisare a cura del modellista.
Il proprietario del negozio comprò volentieri gli altri kit, ma l’Aurelia non la volle proprio prendere, perché “troppo brutta ed invendibile”.
Io intanto me la guardavo, molto incuriosito.
Il suo legittimo proprietario mi vide, accennò un sorriso, e mi chiese “ti piace?”
“Si, è storica a modo suo”.
“Va bene, è tua”.
Cercai di pagare qualcosa, ma non ne volle sapere, e se ne andò, lasciandomi con l’Aurelia.
Non so come si chiamasse, ma vorrei ringraziarlo, se mai mi stesse leggendo.
Certamente non è un bel modello visto con gli occhi di oggi, ma… Onestamente, è importante? No, il suo fascino deriva da altri fattori che esulano dalla fedeltà di riproduzione, e riguardano piuttosto l’epoca e l’atmosfera che ha reso possibile la nascita di questi modelli.
Ora dorme appoggiata sopra alla scatoletta di cartone di una B20 GT Norev in Rhodialite (che naturalmente, azzurra, è contenuta nella scatola) e trovo che questo sia lo spirito con cui un modello come questo poteva essere collezionato nel 1974: come Aurelia Berlina, o c’era questa, o c’era la Mercury in scala 1:40, introvabile già allora.
All’ultima borsa scambio di Novegro un uccellino mi ha detto che ci fosse un contenitore con dentro non meno di cinque di queste Aurelia in vendita, tutte esattamente come quella che vedete in queste immagini: fondino, carrozzeria, nastro adesivo, e nulla più.
Altri tempi, dovrebbero essere più facili da apprezzare.




Indubbiamente una bella testimonianza di quel periodo. Curioso il fatto che fosse senza ruote e accessori. Vi erano due serie di R modelli, una in metallo e una in resina, ho sfogliato un po’ di Quattroruotine, ma non ho trovato cenno al fatto che fossero kits incompleti.
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