Sulla nascita dello speciale italiano

Testo e foto di Marco Nolasco

Mando qualche cenno storico sui primi marchi di modelli speciali italiani, nel biennio 1973-74, tratto dalla solita Quattroruotine, stimolato ancora una volta dall’articolo di Riccardo Fontana sulla Campagnola di F.D.S. (https://pitlaneitalia.com/2022/12/25/come-una-numero-uno-la-fiat-campagnola-di-fds/). Aggiungo qualche foto della mia Campagnola perché è un factory built, credo non comune, e di quel “coso” che vorrebbe essere una Aurelia B24 di Idea 3, tanto per dare un senso all’ultima parte del mio intervento. la foto in bianco e nero è quella dell’esemplare presentato su Quattroruotine. Ho fatto un po’ di ricerche sulla nascita degli speciali italiani, naturalmente su Quattroruotine. Il debutto della F.D.S. è annunciato sul numero 2 del 1973, quello di marzo-aprile, e risulta il primo marchio italiano del genere.

La rivista scrive che la Campagnola sarà disponibile montata a 4500 lire e un kit a 3500, ma, in realtà bisogna aspettare il numero di luglio-agosto per vederne la foto, viene anche precisato che sarà disponibile in kit a 6000 lire, ma, come ho scritto, io pagai 5000 lire quella già montata, che mi arrivò il 5 settembre del 1973. Probabilmente lo prenotai quando comparve il primo annuncio e “bloccai” il prezzo. All’epoca l’inflazione galoppava furiosamente! A seguire venivano annunciati la Itala da corsa 1925 e il Tarf II Bisiluro Taruffi, diverso, si specifica, dal modello E.G.M.), ma da ora in poi, per quanto mi risulta, saranno disponibili solo in kit e a conferma di quello che scrisse Quattroruotine il secondo modello, la Itala tipo 11 da G.P., mi arrivò da montare il 15 ottobre al prezzo di 6000 lire.
Nel numero di maggio-giugno si dà notizia della seconda iniziativa italiana nel settore degli speciali, la meteora romana Siderea, che debutta con un a Fiat 16/24 hp del 1903 in ottone in scala 1/40. (*)
Nel numero di settembre-ottobre i modelli F.D.S. compaiono in foto per la prima volta nella rubrica “Panoramica”, quella dedicata  alle novità, la Campagnola in tre versioni, civile scoperta con armatura del telone, Carabinieri e pompieri, ma nell’ articolo sono aggiunte le versioni militare e civile con telone (quella dell’articolo e la mia) e senza telone. Si legge anche che “si vende soprattutto in kit”.,
Le Campagnola e l’Itala furono presentate al Salone di Quattroruotine, come anche la Fiat 16/24 hp della Siderea, insieme al prototipo di una Fiat 500 A furgoncino (che mi pare che non sarà mai commercializzato). Questo modello fu prodotto in 50 esemplari, di cui 12 venduti in kit. Prezzo 18000 lire il kit e 20000 il montato. Per quanto ne so l’iniziativa non ebbe seguito, probabilmente sia per la scala  scelta che per il soggetto, disponibile nel catalogo Rio.

La terza marca italiana risulta essere la Idea 3 di Marco Bossi, di cui Quattroruotine annuncia con grande enfasi il primo modello, una Lancia Aurelia B24 (senza S, quindi con guida a destra), venduto già montato per 18000 lire. Io cerco sempre di valutare i modelli in relazione all’ epoca in cui furono realizzati e non in senso assoluto, pertanto apprezzo questi speciali della prima ora e gli obsoleti, anche quelli anteguerra, ma questo modello, uno dei miei peggiori acquisti in assoluto se non il peggiore, non ha proprio niente di pregevole, almeno ai miei occhi, se non la scelta della vettura da riprodurre e la grafica della scatola. Il modello che mi arrivò era ben diverso e ben peggiore di quello presentato sulla rivista, una specie di caricatura del capolavoro di Pininfarina più adatto a circolare per le strade di Paperopoli che a essere esposta nella vetrina di un collezionista!


Leggendo il numero di gennaio-febbraio della solita rivista veniamo a sapere che son nate altre due firme italiane, la romana King e la Modelli-R di Rampini, a settembre-ottobre si aggiungono due autentici pezzi da novanta, A.B.C. di Carlo Brianza con la Fiat a turbina presentata recentemente su queste pagine  (https://pitlaneitalia.com/2022/12/17/la-fiat-turbina-1954-di-a-b-c/) e i modelli da record di Ugo Fadini.

Già che siamo in argomento, mando anche qualche foto di un King molto particolare. Si tratta di un Fiat 500 A furgone, ma non quello “normale”. E’ una versione particolare con una decal pubblicitaria del brandy “Cavallino rosso” tratta da un foglio Rivarossi per i suoi carri merci. Lo comprai da Paolo Tron alla fine degli anni ’70, mi pare, e ricordo che ne aveva almeno un’altra versione, probabilmente con un’altra delle decals che compaiono sul foglio. Come si vede le ruote sembrano essere delle Dugu e infatti hanno subito lo stesso destino. Lo confronto con un Brumm (foto di apertura, n.d.r.). Aggiungo anche la foto del foglietto Rivarossi, avuta grazie alla cortesia di Guido Brenna sul forum di ModelliAuto.

(*) Alla Siderea, Mario Barteletti dedicò un articolo in un numero del 1984 del mensile AutoModelli. Nello stesso periodo la rivista parlò diffusamente anche della storia della King Models (n.d.r.).

Aggiunta di Marco Nolasco, 26 dicembre 2022:

Rileggendomi mi sono reso conto di non aver precisato che i King (e l’Aurelia di Idea 3) sono realizzati in resina. Chiedo venia.
A seguito della nota di David ho fatto una ricerca sui miei pochi numeri di “AutoModelli”. La storia della Siderea apparve sul n.16 del gennaio 1984, ma mi manca. Nel numero successivo di febbraio, che invece possiedo, vi è invece un articolo di ben sei pagine sulla storia della King.
Dopo una introduzione sulla genesi, lo sviluppo e la fine del marchio, attivo tra il 1974 e il 1978, si passa ad esaminare tutta la produzione modello per modello, a ciascuno dei quali vengono dedicate alcune note.
Riporto testuali  quelle relative al n. 19, il su presentato Fiat 500A furgoncino:
“Il prototipo di questo modello è una nostra vecchia conoscenza: sissignori, si tratta del “master” Siderea (vedere AutoModelli n.16) opportunamente adattato alle esigenze degli stampi per la resina. La diffusione è da considerarsi soddisfacente; due le versioni realizzate: verde con parafanghi neri (qualche volta è apparsa una decals “Shell” sulla fiancata) e grigio con  parafanghi neri e insegna del quotidiano romano “Il Messaggero”, riprodotta con procedimento fotografico.”
Tre riflessioni su queste note:
-Naturale il passaggio del master tra le due firme, visto che erano entrambe romane.
-In Siderea probabilmente pensarono di adottare ad una più tradizionale e commerciabile scala 1/43 per il loro secondo modello.
-Si conferma la presenza di decals sul furgoncino, ma non si fa cenno al mio “Cavallino rosso”.

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