Storia: le Guides Solido

All’inizio degli anni ’60, il successo della Serie 100 indusse Solido a produrre anche alcuni fogli di decals aggiuntivi, per permettere la trasformazione e il miglioramento dei modelli. Le prime uscite risalgono al 1961, quando vennero stampati due foglietti, uno con un paio di serie di piccoli numeri di gara neri dall’1 al 24, l’altro con con strisce di vari colori, stemmi, bandiere europee e targhe. Si trattava di tentativi ancora abbastanza generici e non sappiamo quanto successo riscontrarono anche se non devono essere stati pochi – inclusi alcuni artigiani della prima ora come Raymond Daffaure di RD Marmande – ad approfittare di una tipologia di prodotto in assoluto poco diffusa.

A metà 1969 uscì poi il “carnet bleu”, che conteneva tre fogli con loghi, placche di rally, strisce, bolli portanumero e così via, seguito nel 1971 dal “carnet rouge”, dai temi abbastanza simili.

I carnet successivi (il “vert” e il “violet”), stampati tra il 1971 e il 1973, entravano invece più nello specifico, proponendo livree già viste sui modelli della tarda serie 100 e sui primi serie 10 da competizione, pur con qualche leggera variante grafica e cromatica, a beneficio di una maggior esattezza rispetto alle referenze di catalogo.

Era un segnale abbastanza chiaro che Solido aveva almeno marginalmente pensato ai collezionisti e ai modellisti, sebbene i dirigenti nel corso dei decenni abbiano sempre ribadito la vocazione ludica del marchio Solido. Qualcuno però dovette accorgersi abbastanza presto che il pubblico adulto poteva assicurare vendite supplementari. Quante più varianti, quanti più kit avrebbero potuto realizzare con ciò che avevano in mano. In questo senso, purtroppo, Solido fece sempre il minimo indispensabile, quasi vantandosene. E furono i piccoli produttori artigianali a trarre vantaggio dalle paludate strategie commerciali di Solido, attingendo a piene mani alle possibilità offerte dalla ricca gamma di stampi realizzati con rara accuratezza da un’azienda che già a metà anni ’70 aveva imboccato la china di una crisi finanziaria irreversibile.

A pagina 2 del catalogo 1974 di Solido vengono annunciate le “Guides”. Il prezzo andava dai 2 franchi per la guida 1, alquanto minimale, ai 4 franchi per le guide 2 e 3, comprensive di decals ad acqua. Il nome Solijouets s.a. che appare in copertina indica che a quell’epoca la famiglia De Vazeilles aveva già ceduto le proprie quote ad un gruppo denominato Le jouet Français cui Solijouets, titolare del marchio Solido, era affiliata. Il biennio 1973-1974 fu un punto di svolta nella storia di Solido, marcando di fatto l’inizio d’un rapido declino gestionale e finanziario

All’inizio del 1974, Solido decise di andare oltre ai semplici foglietti di decals, pubblicando una serie di guide a uso dei modellisti. La prima era un semplice pieghevole di quattro facciate, dove si davano consigli pratici sulle operazioni più comuni ma non sempre evidenti, come l’allargamento dei passaruota, l’apertura di prese d’aria e così via.

La guida numero 2, invece, era più complessa e forniva istruzioni e decals per trasformare la Matra 670 coda lunga (catalogo 14) nella vincente di Le Mans 19731. Un lavoro ostico anche per modellisti esperti, figuriamoci per i principianti. La decal serigrafata inclusa nel carnet portava il numero di riferimento 187.

Poco dopo uscì il terzo carnet2, che permetteva di ricavare dalla Porsche 917/103 le versioni Interserie (Team AAW)4 e Can-Am (Vasek Polak), entrambe del 1972. Anche in questo caso l’esecuzione era tutt’altro che semplice, con intere parti da tagliare, cucire, raccordare, limare. Una sola decal comprendeva le due decorazioni (catalogo n.188).

I carnet, di cui vennero stampati anche troppi esemplari, furono esattamente un successo. Solido lasciò perdere5 ma continuò a stampare fogli singoli di decals da adattare ai modelli in catalogo: nel 1976 vennero fuori i “feuillets” A, B, C, D ed M: quest’ultima referenza, ovviamente meno conosciuta nel nostro settore, era un set militare, con varie decorazioni di mezzi francesi, americani, tedeschi, inglesi e russi dal 1939 agli anni ’706.

Fattesi da parte le decals sfuse, nel 1977 arrivarono i primi kit Solido, molti dei quali restarono in catalogo fino al 1982, anno di acquisizione del marchio da parte di Majorette.

  1. Questo sarebbe potuto essere un nuovo Serie 10 ma probabilmente Solido non se la sentì, dopo aver riprodotto le due tipologie del 1972, di investire su uno stampo quasi del tutto nuovo e pensò quindi di incentivare le vendite del vecchio modello limitandosi a stampare un pieghevole e un foglio di decals. Massimo risultato col minimo sforzo? A proposito della Guide 2, si veda anche https://pitlaneitalia.com/2022/07/14/ancora-sulle-elaborazioni-solido-matra-e-altro/ ↩︎
  2. Queste pubblicazioni erano a cura di G. Chérier, creatore del marchio Le Mans 43: https://pitlaneitalia.com/2023/11/28/le-mans-43-un-cerchio-che-si-chiude/ ↩︎
  3. https://pitlaneitalia.com/2022/11/15/la-porsche-917-10-di-solido/ ↩︎
  4. Vedere https://pitlaneitalia.com/2023/05/06/porsche-917-10-aaw-interserie-1972-leo-kinnunen/ ↩︎
  5. Era quello il momento di decidere se gettarsi nella mischia misurandosi con i marchi di speciali oppure restare nel solco della tradizione. Detto a latere, Solido restava comunque un’azienda piccola, e sorprende vedere quanto abbia prodotto, certo con molto talento ma con risorse tutto sommato abbastanza limitate. ↩︎
  6. Io personalmente non possiedo la competenza per affrontare un simile tema ma accanto alle auto, negli anni ’70 fiorì tutta una serie di elaborazioni più o meno ufficiali, più o meno alla luce del sole, di mezzi militari Solido: argomento affascinante che richiederebbe l’intervento di uno specialista. ↩︎

9 pensieri riguardo “Storia: le Guides Solido

        1. E’ normale che non tutto interessi a tutti. Ci possono anche essere cose in assoluto meno valide ma fa parte della fatica e dell’impegno di scrivere ogni giorno qualcosa che possa risultare “potabile” per qualcuno. E’ anche una specie di sfida, certamente non facile ma divertente.

          "Mi piace"

  1. Ricordo che comperai la Guide 2 appena uscita (mai utilizzata e poi affogata in cantina…) e ne cancellai il prezzo con la gomma da penna prima di rientrare in casa: pensavo che il prezzo (che non ricordo) sarebbe stato giudicato eccessivo dai miei per un “volantino” o poco più.

    "Mi piace"

  2. Non vorrei essere scontato ma temo che invece lo sarò, sostenendo che Solido interessi quasi ogni modellista e/o collezionista…

    Io non le conoscevo, queste Guides, e del resto avevo due anni quando uscì il “carnet bleu”; in ogni caso l’articolo di David è molto interessante, foss’anche solo per il fatto di orientare nuovamente i riflettori su un marchio amato da tutti e con il quale io stesso sono “nato” come velleitario, quasi inconcludente modellista. Iniziai infatti a trasformarmi in collezionista solo molti anni dopo…

    "Mi piace"

Lascia un commento